di Carmelo Emanuele.
E’ Cirino Mazzullo, 41 anni agronomo, il nuovo assessore del
Comune di San Fratello. Lo ha nominato il sindaco, Mario Francesco Fulia, al
posto del dimissionario Salvatore D’Ambrogio. Alla prima esperienza politica,
il dott. Mazzullo rileverà le deleghe lasciate da Salvatore D’Ambrogio,
dimessosi per motivi lavorativi a fine settembre. Il neo assessore si occuperà
dunque di lavori pubblici, urbanistica, agricoltura e protezione civile.
Ma a poche ore dalla notizia già giungevano tramite mail alcune
perplessità dei cittadini Sanfratellani. Nulla a che vedere con la serietà, la professionalità
o la competenza del neo-assessore, diversamente veniva segnalato l’ingresso
dell’ennesimo “straniero” nel palazzo comunale di San Fratello. E facendo due conti
oggi, la situazione è a dir poco “bizzarra”, anche se poi c’è davvero poco da
ridere:
Il sindaco Fulia è residente a San Fratello, ma tutti sanno
che la sua dimora abituale non è nella città natale di San Benedetto il moro;
il vicesindaco Carroccetto, ha scelto la vicina Acquedolci per vivere; l’assessore
Ghitti e il neo assessore Mazzullo ci vivono già stabilmente… ad Acquedolci
intendiamo.
Anche l’ex-assessore Salvatore Mangione è ormai santagatese
da anni.
Eppure amministrare un paese dove si è scelto di non vivere è già una grossa
contraddizione! Perché per vari motivi la scelta di andare via è spesso figlia della
mancanza di fiducia nel futuro del territorio, a maggior ragione quando si decide di
andare a pochi chilometri nei paesi limitrofi: “Con questa scelta avete già
fatto un danno al vostro paese, privandolo di un nucleo familiare!”.
E la musica non sembra cambiare neppure se guardiamo ai
maggiori oppositori dell’attuale amministrazione, perché i due consiglieri
indipendenti Bettino Bosco e Antonio Scianò sono rispettivamente residenti ad
Acquedolci e a Sant’Agata di Militello, così come è residente a S. Agata il
consigliere Benedetto Reale.
Cirino Mazzullo è quindi solo l’ultimo di una lista che potrebbe perfino allargarsi nei prossimi anni, visto che l’idea di continuare a sentirsi sanfratellani
anche quando si vive fuori dal territorio sembra andare ormai di moda. Ma dal punto
di vista anagrafico, e soprattutto sotto il profilo economico, San Fratello avrebbe
necessità di cittadini veri e non presunti; Sanfratellani pronti a fare “Sacrifici”
pur di restare attaccati a questo spicchio di terra sudata e donata dai nostri
avi; e non ex-sanfratellani pronti invece a “Chiederli” i sacrifici ai cittadini
rimasti attorno alla Roccaforte, nella romantica e malinconica attesa della
rinascita (degli altri!). Detto ciò… buon lavoro al nuovo assessore!
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