Spopolamento, i dati da ribaltare per salvare comunità, usi e
costumi millenari.
di Carmelo Emanuele.
La situazione difficile delle comunità montane siciliane si
rispecchia in un dato statistico negativo che ormai da cinquant’anni si è consolidato
soprattutto sui Nebrodi. Nessun centro montano di questi monti è riuscito finora ad invertire il trend e non fa eccezione neppure San Fratello.
Stiamo
parlando ovviamente del fenomeno spopolamento. Un cancro che lentamente sta
uccidendo comunità storiche millenarie, rischiando di trascinare nell’oblio usi
e costumi altrettanto antichi. Molte comunità montane tentano invano di contrastare il
fenomeno con ogni mezzo, altre ignorano il problema quasi rassegnate al proprio
destino, altre ancora hanno le idee poco chiare su come vincere questa
battaglia per la sopravvivenza.
In questa guerra di numeri San Fratello può
vantare con orgoglio una parte della popolazione residente che non intende arrendersi a
questo ridimensionamento continuo, ma senza una programmazione e degli
investimenti veri e concreti il dato statistico negativo continuerà inesorabilmente
portando alla scomparsa totale dei comuni montani nebroidei, assorbiti dalle
comunità costiere in crescita o comunque fortemente stabili.
In un precedente articolo, di qualche anno fa, avevamo fatto
una previsione sconvolgente per il nostro paese. Continuando così nel 2081 non
ci sarà più nessun abitante a San Fratello!
Gli storici non ritengono però attendibili questi dati, poiché
la storia ci ha insegnato che lo spostamento di intere popolazioni è assai
frequente anche in poco tempo. Non è il caso a decidere dove e quando, ma lo
sfruttamento del territorio e quindi, produzione, trasporti, lavoro, incentivi
e qualità della vita.
Appena 100 anni fa San Fratello era in forte crescita,
nessuno avrebbe mai prospettato che in appena un secolo si sarebbe passati
attraverso due guerre mondiali, due frane, la nascita del fascismo, la sua
caduta insieme alla scomparsa della monarchia e l’avvento della Repubblica con
relativo boom economico italiano e successive crisi a ripetizione. Ecco che da
qui al 2081 chissà quanti avvenimenti accadranno, alcuni potrebbero perfino favorire
la crescita di San Fratello, altri potrebbero invece accelerarne la scomparsa…chissà!
Ciò che invece sappiamo sono i dati del 2012 a San Fratello,
che vedono a fronte di 20 nascite, 65 decessi, con un rapporto negativo di -45,
e sul dato arrivi (40) e partenze (80), un dato negativo di -40 abitanti.
Numeri non eccessivi, ma comunque preoccupanti. Il territorio di San Fratello
ha quindi la necessità di riportare non solo un po’ di “serenità economica” all’interno
delle famiglie apparentemente stabili, soprattutto serve fermare le partenze
per carenza lavorativa, e contemporaneamente favorire lo sviluppo economico per
dare un’opportunità di lavoro ai giovani.
Non bisogna inventarsi nulla di nuovo a San Fratello, perché
il Cavallo Sanfratellano potrebbe da solo garantire una nuova vita al paese ed
essere un traino economico per tutta la popolazione residente. Promuovere
questo caratteristico equino porterebbe da una parte benefici a tutto il
territorio nebroideo, dall’altra salvare l’antico centro galloitalico di San
Fratello, fondato sui ruderi della suggestiva e misteriosa Apollonia di
Sicilia.
Sì, è c'è bisogno di inventare qualcosa di nuovo. C'è un bisogno di qualche industria commerciale o agricola alla periferia di San Fratello per fornire buoni posti di lavoro, al fine di mantenere i giovani. Il problema è che c'è un sacco di burocrazia e culo politiche arretrate che fanno male la possibilità di ottenere da configurare qualcosa di simile qui. Hai bisogno di questo, accanto al il Cavallo Sanfratello o manufatti antichi.
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