Il punto sui lavori post-frana a fine 2014

Riparate due grosse perdite di acqua in pieno centro. Delusione invece dei cittadini per i continui ritardi delle indennità e dei rimborsi.


di Salvatore Mangione.
SAN FRATELLO - E’ stato duplice l’intervento della Protezione Civile e del Comune per fronteggiare la questione delle perdite d’acqua e delle infiltrazioni. Infatti nel tratto della via Stazzoni che dal primo istante del dissesto idrogeologico è stato il tratto principale che conduceva alla zona in frana, dove passano anche le condotte idriche, una squadra di operai ha provveduto a riparare il tubo principale che subiva delle perdite ogni qualvolta si aprivano le condotte.

Mentre nella zona del Monte Nuovo, prospiciente la via San Benedetto a causa di un leggero cedimento della condotta fognaria, si è provveduto ad interdire al traffico la strada di collegamento con la via sottostante. Mentre proseguono i lavori di collocazione di paratìe, aumentano i malumori per le mancate elargizioni dei contributi necessari per le ristrutturazioni delle abitazioni che hanno subito danni nel 2010 e che non hanno ancora ricevuto le autorizzazioni all’esecuzione dei decreti relativi per ottenere i benefici di legge consistenti nell’anticipazioni pari al 40 per cento dei lavori, con successivo saldo a fine esecuzione.

Inoltre grande la delusione e le aspettative per coloro che aspettano le indennità per l’autonoma sistemazione. Sono già trascorsi circa due anni dall’ultimo mandato trasmesso dalla Protezione Civile Regionale a favore dei numerosi sfollati di San Fratello, costretti a vivere in case di fortuna, affittate, oppure trasferiti nei comuni limitrofi. Sono particolarmente interessati coloro che hanno trovato alloggi ad Acquedolci, S. Agata Militello, Torrenova, Rocca di Caprileone.

Purtroppo serpeggiano oltre alla delusione anche tanta indifferenza generale. Anche le nobili passioni talvolta hanno il fiato corto, poichè il dinamismo dei grandi valori di ieri sembra paralizzato. Tante famiglie un tempo laboriose costrette a disgregarsi ed a vivere ospiti di parenti ed amici oppure a sopravvivere con l’aiuto fra parenti e vicini. 

Il calore di questo amore paesano comincia seriamente a divenire delusione. Aumenta la forza e la voglia di vivere in questa realtà montana molto fiorente fino a qualche anno addietro ed adesso messa a dura prova. Mentre si eseguono grandi lavori, sicuramente secolari per il territorio, diminuiscono le attività e la voglia di investire e di assicurare un progresso alle future generazioni. 

Davvero ci si accorge che senza la necessaria assistenza e solidarietà non si può vivere, infatti nella vita impariamo tutto, anche se nessuno ci insegna a voler bene a noi stessi e a chi ci ha dato la possibilità di rimanere nei centri lontani dalla costa. L’amore per il proprio paese nasce con la vita stessa ed a nessuno è dato di interrompere o ritardare tale affezione e tale attaccamento.

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