La banca di San Fratello chiuderà i battenti

ECONOMIA
È una banca costantemente in perdita che può permettersi al massimo un’apertura con servizi ridimensionati in un luogo più decentrato del paese.

È un ridimensionamento senza fine quello che sta colpendo San Fratello e gli altri centri del territorio. La questione dell’Ospedale di S. Agata, che da principale nosocomio dei Nebrodi è diventato solamente una specie Pronto Soccorso, e neppure tanto efficiente è un caso emblematico. Ma tornando su San Fratello, la chiusura della banca cittadina apre l’ennesima crepa (e per una volta non stiamo parlando di frane) sulla deficitaria economia sanfratellana, ormai al collasso.

È incredibile come negli ultimi anni una serie di servizi ed uffici siano totalmente spariti dal territorio, non ultime l’Istituto Comprensivo Manzoni, accorpato al Verga di Acquedolci e lo storico Banco di Sicilia (tra i più importanti della Provincia per oltre un trentennio), che ha lasciato un vuoto che nessun’altra banca subentrata in seguito è riuscito più a colmare.

Va anche detto che la banca di San Fratello (ma in generale molte altre filiali) soffre la concorrenza delle Poste e Telecomunicazioni, che affianca ai consueti servizi postali una serie di prestazioni in passato terra di conquista di tutte le banche. Oggi, invece, un’importante fetta del mercato economico cittadino passa attraverso conti correnti postali, libretti di deposito e carte prepagate.

Chiuderà quindi la BPER, o per lo meno, chiuderà nel centralissimo palazzo in via Saverio Latteri. Qualche preoccupazione viene espressa dai correntisti, che temono disagi per questa crisi e potrebbero trovarsi nella situazione di avere lo sportello più vicino del gruppo bancario di riferimento addirittura a Capo d’Orlando. 

È una banca costantemente in perdita, quella sanfratellana, che può permettersi al massimo un’apertura con servizi ridimensionati in un luogo più decentrato del paese, rispetto all’attuale e storica sede, per risparmiare da una parte con il costo del personale, e dall'altra sull’affitto.

Si suppone l'idea che qualche altra banca potrebbe approfittare della situazione di crisi della BPER per aprire un proprio sportello, con tutti i rischi del caso, investendo su un territorio che continua ad arrancare. Ma dopotutto i grandi investitori si contraddistinguono anche perché riescono a vedere una luce nella notte più buia.            

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