ATTUALITA'
E' giunto il momento che chi di competenza provveda in maniera seria e definitiva, innanzitutto per tutelare il monumento dal punto di vista strutturale e assicurarne migliori condizioni igieniche.
E' giunto il momento che chi di competenza provveda in maniera seria e definitiva, innanzitutto per tutelare il monumento dal punto di vista strutturale e assicurarne migliori condizioni igieniche.
Salvatore Mangione.
SAN FRATELLO - Numerose lamentele e vibrate proteste sono giunte da parte di comitive
turistiche e di studiosi a proposito dell'abbandono in cui versa il famoso
Santuario Normanno dei Tre Santi sul Monte Vecchio, a novecento metri dalla
strada statale 289 che conduce a Catania, in zona periferica rispetto
all'abitato. Ma è anche vero che rappresenta una parte consistente del
patrimonio storico-monumentale del paese e della Sicilia.
Il manufatto, citato in tutte le guide turistiche e nell'itinerario
normanno dell'isola, purtroppo versa nel degrado più assoluto. Infatti, per
quelli che hanno avuto modo di visitarlo, la scena che si è presentata è di
quelle che fanno ribrezzo. Escrementi di volatili, colombi "accasati"
in diversi locali del manufatto, poca pulizia, tanta umidità, buio: mancano
dunque le condizioni minime per una decorosa fruizione.
E' giunto il momento che chi di competenza provveda in maniera seria e
definitiva, innanzitutto per tutelare il monumento dal punto di vista
strutturale e assicurarne migliori condizioni igieniche. L'ultimo serio intervento risale a una decina di anni addietro,
nell'ambito del progetto Por 2003-2005, con lo scavo e la sistemazione per la
fruizione dell'area archeologica di Apollonia, individuata nel sottosuolo della
montagna.
I lavori curati dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali
di Messina, hanno consentito di scoprire consistenti resti murari riportati
alla luce, pertinenti alla possente fortificazione e ad abitazioni private.
Inoltre sono stati individuati molti reperti ceramici, ma anche numismatici,
basti ricordare che Apollonia coniò monete, rinvenute ed ancora oggetto di
studi di dettaglio.
In occasione della presentazione ufficiale dei risultati, il 13 febbraio
2010 nel vecchio palazzo, si auspicò il proseguo delle ricerche e l'area venne
definita una delle tappe più importanti della provincia di Messina. Parole
cadute nel vuoto.
fonte: gazzetta del sud
Vergogna tristezza e rimpianto.
RispondiEliminaE' sconcertante sentire certe notizie. È cosa vergognosa ... ribrezzo.
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