ARTE E CULTURA
Un'artista che ha da sempre respirato i profumi intensi emanati dal sacro e dal profano, scaturiti durante la Festa dei Giudei.
Antonio Vasselli.
SARONNO – Ho incontrato a Saronno Pino Grasso, autore
di un percorso emozionale per immagini fotografiche. Mi ha consegnato la chiave
passepartout e sono entrato in punta di piedi nella tradizione sanguigna del
popolo di San Fratello, che trova la sua massima espressione nella Settimana
Santa dei Giudei.
Pino, nativo di Caronia in provincia di Messina, ha da
sempre respirato i profumi intensi emanati dal sacro e dal profano, scaturiti
durante la Festa dei Giudei. Secondo me, è fondamentale per l’Autore non essere
un sanfratellano, intendo di nascita, in quanto per tale ragione ha maturato
negli anni la curiosità esplorativa nel desiderare un approccio personale con gli
abitanti del luogo, metabolizzarlo e plasmarlo grazie alla sua maestria
fotografica. Gli scatti sono semplici, dettati dal calore siciliano che scorre
dentro le sue vene artistiche.
Dalla brochure di presentazione della mostra personale a
Saronno, “L’Occhio del Giudeo”, leggo le sue parole: <“Marzo 2012, eccomi a
San Fratello con un gruppo di Giudei in una casetta di campagna, con il tepore
di un caminetto acceso. Provano le musiche che intoneranno nel corso della
Settimana Santa in paese.
Si tratta di musiche molto particolari, dal sapore
folkloristico che coinvolgono tutto il popolo sanfratellano. Si va avanti fino
a tarda notte nonostante l’indomani ognuno dovrà recarsi al proprio lavoro. Si
riuniscono la sera per arrivare preparati sia tecnicamente che emotivamente ai
tanto attesi tre giorni. Questa è una cosa che avrei dovuto fare da tempo, ma
purtroppo lo faccio solo adesso, devo recuperare il tempo perduto.
Quindi chiedo, chiedo, chiedo… voglio sapere più possibile
su questa manifestazione, voglio conoscerli meglio, voglio capire cosa pensano,
cosa provano, cosa sentono… Mi metto alla ricerca di materiale che possa
essermi utile, lo trovo e comincio a leggere… Decido che dovrà essere un
racconto visto da una prospettiva intima e diversa dal normale spettatore e
cioè quella del Giudeo. Sarà lui che guarderà per me, sarà lui che mi guiderà
in questo progetto. Sarà “l’occhio del Giudeo”!>.
Durante il percorso tra gli scatti fotografici, provo la suggestione di
ascoltare persino il suono della tromba dei giudei, talmente è vivo il
coinvolgimento. Passo dopo passo, ho camminato in processione e da spettatore
mi sono trasformato in Giudeo, grazie al progetto di Pino. Ammirando le foto ho
vissuto con emozione il momento della benedizione dei pani, ai piedi della
Croce del Cristo.
Ho respirato l’aria dolce e frizzante di San Fratello per le
strade, in mezzo a centinaia di turisti, e con “L’Occhio del Giudeo” mi sono
innamorato di questo luogo dove la gente si incontra nelle strade e nei bar
come una volta; dove mi sono stupito al vedere giovani o anziani, giocare a
biliardo con la stecca e i birilli, sul panno verde.
L’impatto fotografico in bianco e nero, mi ha affascinato
nei tratti asciutti e sobri, ciò esalta il dettaglio ma anche il contesto.
Quando ho provato un brivido di emozione risalire lungo la schiena, ho capito
di essere giunto all’ultima foto di Pino. Qui ho compreso la sua grande umiltà
nel raccontare la storia prefissata qualche anno fa attraverso il reportage.
Sono orgoglioso di avere conosciuto Pino e, grazie ai suoi
scatti, anche di una parte della Sicilia ancora tutta da scoprire ed amare.
fonte: saronno.tv
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