A San Fratello è emergenza abitativa

ATTUALITA'
A oltre sei anni dalla frana manca un censimento delle case da demolire e ristrutturare.

Gaetano Mangione.
Non ancora quantificate le abitazioni da demolire e ristrutturare a distanza di oltre 6 anni dal dissesto idrogeologico. Nel centro montano regna una grande confusione e le conseguenze sono notevoli. Dopo la partenza degli addetti alla Protezione civile, che avevano un ufficio nella piazza centrale presso il Palazzo dell’aquila, già sede municipale, non c’è un ufficio specifico di riferimento e ogni giorno si alimenta un’emergenza abitativa. 

Aree disponibili per eventuali costruzioni non sono state segnalate e non si conoscono le destinazioni attuali di tutta la fascia occidentale del paese interessata dal dissesto e dichiarata sin dal primo momento R4, cioè “zona rossa”. Per maggiore collocazione tecnica, la linea di demarcazione è rappresentata dalle vie principali cioè la Saverio Latteri e Roma che attraversano l’abitato per circa tre chilometri.

Inoltre, in due punti specifici dell’abitato, sin dal primo momento sono stati identificati i punti critici di maggiore interesse a cerniera, che tecnicamente significa poco stabili e cioè la zona della Portella dei Galli e quella del Monte Nuovo. In entrambi sono stati effettuati lavori: nella prima di consolidamento sia nella discesa Stazzoni come anche nelle case sottostanti; nella seconda addirittura sono state realizzate delle paratie che hanno scavalcato la montagna, collegando la zona occidentale con quella orientale ed esattamente nelle vie San Benedetto, Monte Nuovo e Siracusa.

fonte: gazzetta del sud

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