ATTUALITA'
I fondi sono destinati a finanziare una serie di voci legate alla legalità, un centro di aggregazione giovanile a San Fratello (nel locale che ospita la biblioteca intitolata al nonno di Bettino Craxi).
Salvo Toscano.
Una valanga di soldi. Che innaffiano il prato sempre verde
dell'antimafia. Un campo diventato ricco negli ultimi anni. Grazie a diverse
fonti di finanziamento. Tra le quali spiccano le ingenti risorse del Pon
sicurezza gestito dal ministero dell'Interno. Che in questi anni ha finanziato
con quelle somme, oltre a diversi interventi per potenziare la sicurezza del
territorio, anche, indirettamente, la galassia dell'antimafia organizzata,
quella dell'associazionismo. Con le ingenti risorse del Pon, infatti, oltre a
campetti da calcio e piscine, si sono finanziate iniziative legate all'utilizzo
dei beni confiscati, vini, cartoni animati, botteghe della legalità, fiere.
Un mese fa, dalle pagine di LiveSicilia.it, avevamo intrapreso il viaggio nel vasto mondo dei soldi
dell'antimafia partendo da
quelli erogati dal ministero dell'Istruzione. La seconda puntata si
affaccia ora su risorse ben più cospicue. Quelle, saldamente nelle mani del
ministero dell'Interno guidato da Angelino Alfano, del Programma Operativo
Nazionale per la Sicurezza. Per il quale è in rampa di lancio la nuova
programmazione settennale. Per questa nuova tornata in ballo ci sono 377
milioni di euro. A tanto ammonta la dotazione del Pon Legalità 2014/2020, che è
stato presentato nel marzo scorso. Un tesoro che sarà gestito dal Viminale.
Così come quello ancora più cospicuo della precedente programmazione. Ottenere
informazioni dal ministero dell'Interno sul tema non è stato facile. Sono state
necessarie un paio di email, altrettante telefonate e una lunga attesa per riuscire
a sapere, alla fine, dall'ufficio stampa che le informazioni sul Pon si possono
trovare sul sito Internet del Pon (www.sicurezzasud.it). Punto.
Un flusso di informazioni menofluido rispetto al ministero
dell'Istruzione che ha messo tempestivamente a disposizione di Livesicilia
in tempi stretti tutti i dettagli delle somme stanziate per le iniziative su
legalità e antimafia che coinvolgono gli studenti. Per le ben più abbondanti somme gestite dagli Interni, che
hanno distribuito a soggetti istituzionali una pioggia di finanziamenti
destinati anche al variegato universo delle sigle "legalitarie" e
antimafia, bisogna quindi districarsi tra i tanti documenti pubblicati sul
ricco sito Internet del Pon Legalità 2007-2013. Il programma ha portato in dote
per Calabria, Campania, Puglia, Sicilia addirittura 852 milioni, tra fondi
europei e nazionali. L'ultimo rapporto annuale di esecuzione pubblicato è
quello relativo al 2013. Al 31 dicembre di quell'anno il totale delle spese
ammissibili certificate sostenute dai beneficiari del Programma, che sono tutti
soggetti istituzionali, ammontava a poco meno di 500 milioni, che corrispondono
al 58% della dotazione finanziaria complessiva. Gli ultimi rilevamenti della
scorsa primavera, scriveva a marzo il Sole24Ore, davano gli impegni di spesa
all'86,3 per cento, un po' indietro rispetto alla media dei fondi strutturali.
I fondi sono destinati a finanziare una serie di voci legate alla legalità, tra
cui anche quelle che mirano a tutelare la sicurezza dei cittadini o quelle che
puntano a “realizzare iniziative in materia di impatto migratorio” (ad esempio
a Ragusa a marzo di quest'anno sono partite le attività all’interno del Centro
Polifunzionale d’informazione e servizi per migranti finanziato dal Pon con un
importo di 1.950.000 euro) o ancora quelle rivolte ai giovani per diffondere la
cultura legalità. Per questa voce, ad esempio, è stato varato negli scorsi anni
un programma specifico rivolto alla Sicilia con un milione e mezzo a
disposizione, che ha finanziato tra l'altro il progetto “In campo per la
legalità” per creare un cento di aggregazione giovanile a Catania (oltre
800mila euro l'investimento), due centri analoghi sui Nebrodi a Torrenova e San
Fratello (nel locale che ospita la biblioteca intitolata al nonno di Bettino
Craxi), la manutenzione straordinaria di un campo polifunzionale e della
piscina comunale di Racalmuto (372mila euro, l'impianto non è ancora entrato in
attività) e nello stesso comune dell'Agrigentino la “valorizzazione e
ampliamento della capacità ricettiva del teatro comunale "Regina
Margherita" (intervento effettuato ma il teatro ancora non funziona perché
mancano una serie di misure sulla sicurezza della struttura).
Tra le attività realizzate nel 2012 il rapporto mette in evidenza la
partecipazione ai campi estivi nei beni confiscati di Libera, la partecipazione
al Prix Italia, la partecipazione con uno stand alle celebrazioni del 23 maggio
a Palermo. Sempre nel 2012 è stato finanziato con poco meno di 100mila euro un
progetto per dare vita a un centro di aggregazione giovanile a Lentini
(Siracusa) per contrastare fenomeni di dipendenza.
Tra i beneficiari istituzionali dei finanziamenti c'è l’Ufficio del Commissario
straordinario antiusura ed antiracket, che sostiene la galassia di
associazioni antipizzo proliferate negli ultimi anni in giro per l'Italia. Sul
sito del Viminale l'ufficio del Commissario antiracket ne accredita 120, e
quasi la metà ha sede in Sicilia. Una per esempio ha visto la luce nel 2014 a
Castelvetrano, in provincia di Trapani, nel paese d’origine di Matteo Messina
Denaro. Un battesimo sostenuto dal Pon attingendo alle ricchissime risorse
messe a disposizione per questo genere di iniziative. Nel giorno del battesimo
dell'associazione di Castelvetrano ne nasceva un'altra a Ragusa e pochi mesi
prima ne erano sorte altre due, a Vittoria e Niscemi. Per il solo progetto
“Consumo critico antiracket: diffusione e consolidamento di un circuito di
economia fondato sulla legalità e lo sviluppo” c'è un tesoretto da un milione e
mezzo: beneficiario è l’Ufficio del Commissario straordinario del governo per
il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura in partenariato con
l’associazione Addiopizzo. È attingendo a questi fondi ad esempio che si
finanzia la Fiera del consumo critico di Palermo.
Ma gli interventi finanziati nell'ambito del Pon spaziano da quelle relative al
vino prodotto sui beni confiscati e gestiti da Libera Terra alla coproduzione
di un cartoon sulla vita di Padre Puglisi. E ancora al riutilizzo dei beni
confiscati. Come quello nel centro storico di Corleone un tempo appartenente
alla famiglia Provenzano in cui nel 2010 è stata inaugurata la Bottega della
Legalità, dove commerciare i prodotti delle cooperative che lavorano nei
terreni confiscati alla mafia. Per l'inaugurazione si fecero vedere a Corleone
i ministri Alfano e Maroni, vertici delle forze dell'ordine, sottosegretari e
l'immancabile Don Ciotti. Ora si apre la stagione dei nuovi fondi. La prima
dopo la crisi d'immagine dell'antimafia organizzata,che proprio sull'utilizzo
dei ricchi fondi di cui ha beneficiato ha collezionato pagine imbarazzanti.
Tanto da attrarre su di sè l'attenzione delle commissioni Antimafia di Roma e
Palermo.
Fonte: livesicilia.it
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