ATTUALITA'
Eppure dovrebbe essere un servizio indispensabile, ma nessun finanziamento e nessuna possibilità di soluzione si intravedono al momento.
Salvatore Mangione.
È molto evidente il malcontento nel centro montano, a causa
della mancata realizzazione del depuratore comunale. Il problema si aggrava con
il passare del tempo, provocando evidenti zone di rischio e di degrado.
Eppure dovrebbe essere un servizio indispensabile, ma nessun
finanziamento e nessuna possibilità di soluzione si intravedono al momento. Il
piccolo gruzzolo raccolto con i sacrifici di tutti gli abitanti, ammontante a
circa cinquecentomila euro, inserito in un apposito capitolo del bilancio
comunale è andato in fumo. È bastata una semplice distrazione e avendo
dimenticato di inserire il gruzzoletto fra i beni impignorabili, una famiglia
creditrice, con una semplice sentenza giudiziaria, si è appropriata dell’intero
importo.
Adesso che, secondo una sentenza della Cassazione, vanno
rimborsate le somme versate, oppure vanno effettuati gli sgravi, la situazione
dal punto di vista finanziario diventa sempre più difficile.
Secondo alcuni, si potrebbe studiare un collegamento
consortile con qualche comune confinante. Sembra sfumata anche la possibilità
ipotizzata dalla Protezione Civile che aveva decentrato con un progetto
orientato a nord dell’abitato. La realizzazione dell’importante opera, ma fra
espropri e lungaggini burocratiche, tutto sembra sfumato nel nulla.
Anche per quest’opera, come per le altre ancora in fase di
studio o di cantierabilità, come la luce e l’asfalto, occorrerebbe una
conferenza di servizi. Solo così si potrebbe, da un lato informare la
popolazione e dall’altro coinvolgere le forze sociali e le varie
organizzazioni.
fonte: gazzetta del sud
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