CRONACA
Dopo appena tre mesi dal giudizio di primo grado con
l’abbreviato, arriva la sentenza della Corte d’Appello di Messina che ha
confermato la condanna.
Giuseppe Lazzaro.
La Corte d’Appello di Messina (presidente Tripodi, a latere
Blatti e Orlando) ha confermato la condanna, disposta nel dicembre scorso dal
Gup del tribunale di Patti con il rito abbreviato, a 6 anni di reclusione nei
confronti di Ignazio Mancuso, allevatore di 59 anni di San Fratello, accusato
di tentato omicidio, minaccia grave, detenzione e porto illegale di arma.
Il 2
luglio 2015 l’uomo, imbracciato un fucile da caccia, verosimilmente per ragioni
legate al possesso di un fondo di comune proprietà, non esitò ad indirizzare
contro il fratello maggiore Pino Mancuso ed il giovane sanfratellano Benedetto
Vasi, tre colpi che però non raggiunsero l’obiettivo e venne poi arrestato,
consegnandosi dopo quattro giorni di ricerche, dai carabinieri della Stazione
di San Fratello e della Compagnia di S.Stefano di Camastra. In atto agli
arresti domiciliari il Mancuso Ignazio, difeso dall’avvocato Alessandro Pruiti
Ciarello, ha puntato su un rito alternativo per la definizione della sua
posizione processuale per il giudizio di primo grado.
Il fratello Pino, rimasto
illeso per puro miracolo, essendo stato letteralmente sfiorato dai pallettoni
con cui era stato caricato il fucile, si è costituito parte civile con
l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Mancuso mentre il Vasi è assistito
dall’avvocato Alessandro Nespola.
Fonte: glpress.it
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