Comunicato stampa
Si è svolta alla Casa delle Culture, alla presenza della
sorella Michela inviata speciale della RAI, la mostra "Al di là di
sé" di Vincenzo Dazzi, l'artista milanese scomparso 40 anni fa.
Nella cerimonia di inaugurazione, il presidente Farid Adly
ha ringraziato la collega Michela Dazzi per la generosità e per la
determinazione ad essere presente all'evento acquedolcese ed ha esposto il
progetto di solidarietà internazionale in aiuto alla popolazione palestinese
sotto assedio israeliano a Gaza. "Con l'adozioni a distanza dei bambini
permettiamo ad una generazione di palestinesi di istruirsi e di continuare gli
studi e non essere costretta a subire il lavoro minorile. IL progetto è
realizzato insieme ad un'organizzazione di donne palestinesi Al-Najdah
(Soccorso sociale) che garantisce alla famiglia del bambino un contributo di 50
€ al mese con la garanzia di mantenere il bambino sui banchi di scuola".
La sorella dell'artista, visibilmente commossa ed allo
stesso tempo felice, ha detto che la decisione della donazione è maturata
durante un incontro a Milano con Farid Adly, nel 2015, durante la mostra
"Mediterraneo senza confini", all'Ex Fornace. I guazzi di Vincenzo serviranno
così a riportare il sorriso a dei bambini provati dalla guerra".
Il sindaco, avv. Ciro Gallo, ha ringraziato l'ospite e l'ACM
per l'alto contributo culturale che l'associazione mette in campo nella realtà
non soltanto acquedolcese. "La Casa delle Culture è diventata- ha detto il
sindaco - una realtà viva che alimenta un dibattito di spessore sul
valore sociale dell'Arte, del Teatro e della Letteratura".
Il presidente dell'ACM ha presentato un profilo critico
dell'arte di Vincenzo Dazzi. "Un artista che ha anticipato i tempi e che
nella sua breve vita creativa, dal '63 anno del diploma all'Accademia di Belle
Arti svizzera fino al 1978 anno della sua morte, ha sperimentato forme nuove
d'espressione artisitca, affascinato da Piero Manzoni ma senza mitizzarlo. Ha
partecipato al movimento di contestazione culturale milanese e italiano, con
l'occupazione della Triennale di Milano e la Biennale di Venezia. E' stato
notato subito da galleristi e collezionisti ed è diventato uno degli
artisti di riferimento nel panorama dell'arte milanese che ruotava attorno al
quartiere Brera, dove era insediata l'Accademia di Belle arti milanese. Ha
costituito un gruppo di artisti che si riunivano per progettare in comune
azioni artistiche e performance innovative.
Le sue opere più interessanti sono stati i Menhir, strutture
gigantesche inclinate 45° che sfidavano la legge di gravità. Ha realizzato
installazioni usando i gusci di uova per formare delle forme geometriche
enormi, che poi ha sostituito con forme di plastica e polistirolo.
E' stato scenografo teatrale con Ziffirelli alla piccola
Scala e ha realizzato lavori per il cinema e la Televisione. Ha scritto una
sceneggiatura per il cinema di La Metamorfosi di Kafka.
La sua arte è stata classificata erroneamente come
minimalista. In realtà la sua era un'arte che cercava di arrivare alla
spiritualità per via materiale. I suoi guazzi sono pieni di riferimenti al
cielo ed alle stelle e nei suoi colori preferiti, il nero ed il rosso,
esprimeva la carica di ribellione, caratteristici dei suoi tempi.
E' stato un artista contro la guerra e contro il dominio
dell'uomo sull'uomo. L'opera per la quale ha vinto il primo premio della CRI
nel 1963, a soli 20 anni di età, è stata un'opera di contestazione contro la
guerra nucleare. L'opera con la quale ha partecipato alla Biennale di Venezia
nel 1972 è stata "La macchina della tortura".
La mostra rimarrà aperta la pubblico presso la Casa delle
Culture fino al 31 maggio 2017. Nel prossimo Ottobre, dal 5 all'8, si sposterà,
sdoppiandosi, a Catania e Messina, nel quadro del SABIR-FESTIVAL delle
letterature mediterranee.
Nella Primavera 2018 la mostra sarà allestita a Milano, nel
quarantennale della morte.
La Casa Editrice Mesogea ha pubblicato il Catalogo in forma
di libro contenente oltre alle opere anche contributo scritti sulla questione
palestinese dei maggiori giornalisti italiani che si sono interessati del Medio
Oriente. Da Gad Lerner ad Ettore Mo, da Maurizio Chierici e Imma Vitelli,
dall'inviata della Rai Lucia Goracci alla giornalista del Corriere della Sera,
Cecilia Zecchinelli. Soltanto per citarne alcuni.
Il Catalogo-libro sarà distribuito nelle librerie e sarà
messo in vendita per corrispondenza. Il ricavato sarà totalmente devoluto al
fondo per le adozioni a distanza.
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