Emergenza idrica sui Nebrodi, chiesto lo stato di calamità

Francesca Alascia.
Riunione operativa dei sindaci dei Nebrodi e dei comuni della provincia messinese per la grave emergenza idrica, invocato lo stato di calamità naturale. Si è svolta martedì scorso, nell’aula consiliare di Barcellona Pozzo di Gotto, l’assemblea dei sindaci dell’Ambito Territoriale Idrico (Ati) di Messina, che raggruppa 108 comuni soci, presieduto dal primo cittadino di Mistretta, Liborio Porracciolo .
Durante l’incontro, tra i punti all’ordine del giorno enucleati : la crisi idrica, proposta del presidente – programma provvedimenti emergenza idrica nelle more del redigendo Piano d’Ambito. All’unisono i sindaci hanno lamentato di essere stati lasciati soli nel fronteggiare l’emergenza idrica, nonostante le reiterate richieste alla Protezione Civile, che dal canto proprio lamenta la mancanza di economie da investire. Quasi tutti i comuni hanno richiesto l’intervento dell’esercito, ma hanno dovuto desistere a causa degli esosi costi giornalieri.

«Tutti i presenti- afferma il presidente dell’Ati, Liborio Porracciolo, hanno chiesto di invocare lo stato di calamità naturale, già peraltro richiesto senza alcun esito positivo, da 24 comuni, con Floresta capofila. I primi cittadini dei 108 comuni interessati, adesso stileranno una sorta di promemoria con l’indicazione di tutte le criticità, che potranno essere risolte con urgenza, tra queste ad esempio la sostituzione di una pompa di sollevamento». «Tutti i comuni prosegue Porracciolo e Vincenzo Lionetto Civa, sindaco di Castell’Umberto e membro del consiglio d’amministrazione dell’Ati- delibereranno lo stato di calamità naturale, l’acquisto di autobotti comprensoriali, che potranno essere utilizzate da più comuni congiuntamente, non solo in caso di emergenza idrica, ma anche di incendi».

fonte: Giornale di Sicilia

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