TERRITORIO
Misura regionale sostiene i progetti in edilizia scolastica,
assistenza, sicurezza stradale, gestione acque ed efficienza energetica.
Rosario Battiato.
PALERMO – Alla fine di luglio, una delibera regionale ha
approvato la Strategia dell'Area interna sperimentale Val Simeto “Liberare
radici per generare cultura”. L'operazione rientra in un'azione, si legge sul
portale del dipartimento della Programmazione (eurinfosicilia.it), che risulta
“specificatamente dedicata a quelle aree dell’Isola che si caratterizzano per
un più elevato e differenziato grado di marginalità e svantaggio”.
Ci sono tre comuni coinvolti, si tratta di Adrano,
Biancavilla e Centuripe, anche se in realtà la strategia complessiva che
riguarda le aree interne isolane, inserite all'interno del Po Fesr 2014/2020, è
decisamente più organica e coinvolge, complessivamente, cinque aree: la già
citata Val Simeto è accompagnata da Terre Sicane, Calatino, Nebrodi e Madonie.
“Le cinque aree – è riportato dal dipartimento della Programmazione – aggregano
comuni definiti intermedi, periferici e ultra periferici in funzione della
distanza dai centri di offerta di servizi di base”.
Andando in dettaglio, la strategia si è declinata nella
definizione di queste cinque aree in “funzione della loro elevata distanza dai
centri di offerta di servizi di base relativi ai settori della salute,
dell’istruzione e dell’accessibilità e della loro continuità con le precedenti
esperienze di sviluppo integrato territoriale”.
Secondo quanto riportato nella pagina di presentazione del
progetto, in queste aree selezionate c'è la necessità di lavorare per garantire
quei diritti di “cittadinanza” che non sempre sono presenti, e per superare
“elevate criticità di carattere territoriale (dissesto idrogeologico, perdita
di Sau) e di carattere demografico (spopolamento, senilizzazione)”, all'interno
di un contesto che è “ricco di esclusive risorse naturali e culturali che,
opportunamente valorizzate, potrebbero innescare nuovi percorsi di crescita e
di sviluppo”.
Le aree selezionate sono le Terre Sicane, che includono
Alessandria della Rocca, Bivona, Cianciana, San Biagio Platani, Santo Stefano
di Quisquina, Burgio, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Lucca Sicula, Montallegro,
Ribera, Villafranca Sicula; il Calatino, che comprende Caltagirone,
Grammichele, Licodia Eubea, Mineo, Mirabella Imbaccari, San Cono, San Michele
di Ganzaria, Vizzini; i Nebrodi, con Castel di Lucio, Mistretta, Motta
d’Affermo, Pettineo, Reitano, Santo Stefano di Camastra, Tusa, Alcara li Fusi,
Caronia, Castell’Umberto, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Militello
Rosmarino, Mirto, Naso, San Fratello, San Marco d’Alunzio, San Salvatore di
Fitalia, Sant’Agata di Militello, Tortorici e quindi le “Madonie”, che Castelbuono,
Collesano, Gratteri, Isnello, Pollina, San Mauro Castelverde, Alimena, Blufi,
Bompietro, Castellana Sicula, Gangi, Geraci Siculo, Petralia Soprana, Petralia
Sottana, Polizzi Generosa, Aliminusa, Caccamo, Caltavuturo, Montemaggiore
Belsito, Scillato, Sclafani Bagni.
Fonte: qds.it
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