TURISMO
La più grande isola del Mar Mediterraneo merita di essere visitata per i suoi paesaggi di rara bellezza e per l’inestimabile patrimonio artistico-culturale, ma non solo.
Simone Petralia.
COSTUME E SOCIETÀ – “L’Italia senza la Sicilia non lascia
nello spirito immagine alcuna”, scriveva Johann Wolfgang Goethe nel suo Viaggio
in Italia. Difficile non essere d’accordo con lo scrittore tedesco. La più
grande isola del Mar Mediterraneo merita di essere visitata per i suoi paesaggi
di rara bellezza e per l’inestimabile patrimonio artistico-culturale, ma non
solo.
Se siete appassionati di scienza e natura, la Sicilia vi
sorprenderà. Motori e meccanismi del XIX secolo, illusioni ottiche, incontri
con astronauti, itinerari alla scoperta della flora e della fauna autoctona.
Scoprite cosa abbiamo selezionato per voi.
Illusioni ottiche e geometriche, immagini ambigue e
alterazioni prospettiche. Inaugurato nel 2017, questo piccolo museo nel
centro storico di Trapani è un vero e proprio viaggio attraverso gli
inganni della psiche umana. La sedia di Beuchet, la stanza delle anomalie di
gravità e decine di altre celebri illusioni di tutti i tipi sono disposte in
modo da coinvolgere e sorprendere i visitatori. Il Museum of Illusions organizza
anche visite didattiche e laboratoriali dedicate alla comprensione dei
meccanismi attraverso cui sono create le varie illusioni. Guidati da un
esperto, i partecipanti hanno l’opportunità di riconoscere i tranelli della
percezione visiva e sono coinvolti nella creazione di piccole illusioni ottiche
da portare a casa.
Parco dei Nebrodi
Con una superficie di oltre 85.000 ettari, il parco dei Nebrodi è
l’area protetta più estesa della Sicilia. Situato nella zona nord orientale
dell’isola, tra il mar Tirreno e l’Etna, il suo territorio segue l’andamento
dei monti Nebrodi – che con i Peloritani e le Madonie costituiscono l’Appennino
siculo – e offre un paesaggio naturale variegato e suggestivo. La vegetazione è
molto ricca: dalla macchia mediterranea sempreverde, situata alle quote più
basse, si passa ai boschi di querce caducifoglie e poi alle splendide cerrete e
faggete, oltre i 1200 metri di altitudine. Fra le specie animali autoctone
spiccano il Nero dei Nebrodi, maiale allevato sin dal VII secolo avanti
cristo, e il Sanfratellano, razza equina che vive ancora allo stato brado
nei boschi attorno al paese di San Fratello, in provincia di Messina. Numerose
anche le specie di uccelli, tra cui gli endemici Codibugnolo di Sicilia (Aegithalos
caudatus siculus) e Cincia bigia di Sicilia (Poecile palustris siculus).
Molti itinerari consentono di apprezzare appieno la biodiversità e
raggiungere le zone più suggestive del parco. Tra i punti di maggior interesse
segnaliamo il Biviere, zona umida d’alta quota circondata da un bosco di
faggi, e il monte Soro, la cima più alta dei Nebrodi (1847 m s.l.m.) da
cui si gode di una vista mozzafiato che spazia dall’Etna alle isole Eolie.
Parco astronomico GAL Hassin
Il parco
astronomico GAL Hassin – situato nel comune di Isnello,
all’interno del Parco delle Madonie – è al tempo stesso un centro
internazionale per le scienze astronomiche e un importante polo didattico-divulgativo,
il primo di questo tipo a sorgere nel Sud Italia. Nel polo sono presenti
moltissime attrazioni, tra cui un planetario digitale con cupola di
10 metri di diametro, una terrazza osservativa a copertura mobile dotata di
dodici telescopi e binocoli connessi a computer, un radiotelescopio con
parabola da 2,3 metri di diametro e un museo astronomico dotato di due ampie
sale espositive. Il centro organizza periodicamente eventi dedicati
all’astronomia, alla cosmologia e all’esplorazione spaziale, coinvolgendo
spesso personalità di livello internazionale. Fra i numerosi appuntamenti di
quest’estate, segnaliamo l’incontro con
l’astronauta italiano Paolo Nespoli (8 settembre), e la conferenza su Primo Levi del giornalista
scientifico Piero Bianucci (9 settembre).
Museo storico dei motori e dei meccanismi
Motori a vapore e macchine idrauliche, apparecchiature
scientifiche e meccanismi risalenti alla fine del XIX secolo. In questo museo,
parte del Sistema Museale dell’Università degli Studi di Palermo, è
possibile ammirare le collezioni di macchinari e strumenti della Regia Scuola
di Applicazione per Ingegneri della città. Utilizzati un tempo a fini di
ricerca e insegnamento, questi oggetti sono oggi una testimonianza tangibile
dell’evoluzione della scienza e della tecnica nel corso di oltre un secolo. Il
pezzo forte del museo è il bellissimo aereo biposto Fiat G.59 4B,
progettato nel 1947 come velivolo per l’addestramento avanzato e per il volo
acrobatico dall’ingegnere di origini nissene Giuseppe Gabrielli.
Area marina protetta Plemmirio
Situata pochi chilometri a sud di Siracusa, questa
importante area protetta è
considerata un luogo strategico per la conservazione della biodiversità del
Mediterraneo. Il territorio si estende lungo la parte orientale della penisola
della Maddalena lungo oltre 14 chilometri di costa, mentre la superficie di
mare protetto è di circa 2 500 ettari. Ricchissima e straordinaria la varietà
di specie marine presenti: capodogli, ricci, squali, delfini, dentici, ma
anche i bellissimi coralli che si trovano nelle numerose grotte
sommerse e la Pinna nobilis, la conchiglia più grande del Mediterraneo,
presente lungo i fondali più bassi. Nella zona intertidale, l’area del litorale
che dipende dalle maree, è possibile ammirare splendidi trottoir a vermeti,
biostrutture simili a barriere coralline che si formano a causa del processo di
cementificazione dei gusci di alcune specie di molluschi. Gli amanti delle
immersioni potranno ammirare l’incredibile biodiversità marina scegliendo fra
diversi itinerari subacquei, mentre chi non ha dimestichezza con
l’acqua apprezzerà i suggestivi percorsi naturalistici presenti sulla terraferma.
Museo Civico di Storia Naturale di Comiso
Il museo
più a sud d’Italia si trova a Comiso, in provincia di Ragusa. Nei suoi
1000 mq di esposizione ospita una ricca e varia collezione di fossili ed
esemplari zoologici. Nella sezione zoologica sono presenti reperti
provenienti dalla Sicilia e da varie parti del mondo, tra cui un raro esemplare
di pesce appartenente all’ordine dei celacanti – uno dei più antichi vertebrati
dotati di mascelle conosciuti, ritenuto estinto fino a pochi decenni fa –
proveniente dal Madagascar. La collezione cetologica è la più importante del
meridione d’Italia e comprende 47 esemplari di 11 specie diverse. Segnaliamo
uno scheletro appartenente ad una femmina di balenottera comune (Balaenoptera
physalus) di circa 19 metri, lo scheletro completo di un capodoglio nano (Kogia
sima) e due scheletri di Steno (Steno bredanensis), unici reperti di questo
tipo presenti in Italia. La sezione paleontologica è costituita da circa 10 000
fossili risalenti a varie ere geologiche. Tra i reperti più importanti, due
vertebre di ittiosauri triassici risalenti a 230 milioni di anni fa –
gli unici resti di vertebrati marini mesozoici della Sicilia – e le uova
perfettamente conservate di una tartaruga gigante terrestre.
Fonte: oggiscienza.it
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