San Fratello, Il Tribunale dell'Inquisizione denuncia sei gatti assassinati in sette giorni



Benedetto Palazzo.
Sembra, ma non lo è, il bollettino di “Cronache dall’Inquisizione” d’altri tempi. Ovviamente stiamo scherzando, non si tratta di streghe e megere, anche se il gesto gli si accosta parecchio.
È probabilmente l’epilogo dell’intolleranza irrazionale del vigliacco (o di una pletora di vigliacchi) che, nella pubblica Via Canonico di San Fratello (in passato Via del Trappeto), uccide a tradimento innocui e soprattutto utili compagni di vita. Da secoli abitanti anch’essi in questa Via!
Il fatto è inaudito. Da sempre a San Fratello i gatti per le strade sono stati accettati e rispettati dagli abitanti, tanto da divenire luogo comune di ogni quartiere, come nei più bei centri storici di Provenza (questo è forse altro segno del francese sanfratellano).
Ora c’è invece la mela marcia nel paniere, la mela marcia che sarà presto isolata e non farà marcire quelle buone.
Anche i gatti, come gli uomini, sono benefiche creature di Dio. Antichi Saggi pensavano persino che Dio avesse creato il gatto per far provare all’uomo l’emozione di accarezzare una tigre. E uccidere un gatto adescandolo col cibo avvelenato è come uccidere un bambino: entrambi sono stati incapaci di comprendere e hanno confidato nell’assassino.
I malcapitati sei gatti, pur non avendo avuto la fortuna di nascere “in casa”, avevano trovato la bontà di una persona che se ne prendeva cura, durante il giorno scorrazzavano felici e liberi nell’isolato e a sera trovavano anche un confortevole riparo.
Ma bontà umana e gioia di vivere di sei benefiche creature sono state prostrate e mortificate dalla malvagità dell’inutile idiota, il castigamatti malauguratamente sopraggiunto, che – neanche fossero stati a casa sua – ha deliberato senza motivo di castigarli con la severa pena dell’avvelenamento. A tradimento.
Chissà se non sia semplice coincidenza ma addirittura motivo inconscio di rabbia personale: l’utilità dei gatti e l’utilità sociale di chi ne ha cura contrapposta all’inutilità e alla clandestinità del vigliacco che li uccide.
Basta poco, o quasi nulla, a risolvere i “conflitti di vicinato” con quattro gatti. Basta chiedere agli addetti alla pulizia delle strade pubbliche di “dedicarsi”, ogni tanto e per un paio di minuti alla volta, anche alla trascurata Via Canonico e alle altrettanto trascurate Vie circostanti. Basta, al limite, munirsi di scopa e paletta solo per un paio di minuti. Piuttosto che pretendere di lasciarli morire di fame o persino ucciderli.
Purtroppo la miseria umana esiste. Ed il malvagio e inutile idiota di turno che ha compiuto la vigliaccata ne è il più eloquente rappresentante.

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