Dopo circa 1.000 anni sparirà l'antica matrice
Oggi a Patti nella Concattedrale
dei Santi Martiri del XX secolo, il Vescovo Mons. Ignazio Zambito
conferirà il sacramento dell’Ordine del Presbiterato ai diaconi: Simone
Campana, della parrocchia Maria SS. Assunta in Castell’Umberto, Michele
Fazio, della parrocchia Santa Lucia in Sant’Agata Militello, Filadelfio Alberto
Iraci e Cirino Lo Cicero, ambedue della parrocchia San Nicolò di Bari in San
Fratello.
Sarà proprio uno dei novelli, don
Filadelfio Alberto Iraci a celebrare domani l’ultima S. Messa nella piazza S. Nicolò
di Bari prima della demolizione del tempio religioso più grande mai costruito
sul territorio di San Fratello. In seguito ai danni della frana del 14 febbraio
2010 l’edificio religioso dovrà essere demolito e per la prima volta dopo 1.000
anni circa San Fratello non avrà più la Chiesa di San Nicolò.
La Chiesa più antica di San
Nicolò si trovava in pieno centro storico, era di piccole dimensioni e fu
costruita in seguito all’arrivo dei normanni, nei pressi del Castello di San
Filadelfio. Tra il 1500 e il 1600 avvenne un’ampia ristrutturazione dell’antico
edificio religioso che probabilmente fu inglobato nel nuovo progetto o abbattuto
per lasciare spazio ad una bellissima Chiesa affiancata da uno splendido
campanile. Nei secoli a seguire anche la piazza con la celebre balaustrata arricchita
da mezzi busti di personaggi storici rendevano la Chiesa di San Nicolò una
perla della diocesi di Messina, così come a sua volta lo era la Chiesa Maria SS
Assunta che si trovava ai piedi della Roccaforte. San Fratello vantava due
Chiese tra le più belle e ricche della provincia.
L'antica Chiesa di San Nicolò e il quartiere omonimo, quadro realizzato dall'Arc. Salvatore La Marca |
La frana del 1922 colpì la Chiesa
Maria SS Assunta spazzandola via, mentre inizialmente risparmiò la Chiesa di
San Nicolò, ma l’edificio negli anni a seguire nonostante alcuni interventi per
salvarlo fu dichiarato inagibile. Tra gli anni ’50 e ’60 avvenne la decisione
di ricostruire l’antico tempio in un altro quartiere. La Chiesa antica venne erroneamente
abbandonata, mentre quella nuova sorgeva immensa in mezzo ai baraccamenti della
popolazione sfollata dalla frana degli anni ’20. Ben presto tutti gli arredi
sacri della vecchia Chiesa vennero trasportati nella nuova.
Eppure questa nuova e immensa costruzione
nel quartiere Stazzone nella sua breve storia non sarebbe mai riuscita nell’impresa
di eguagliare la bellezza dell’antica San Nicolò, anche se è riuscita a superarla
perlomeno in grandezza. Comunque, negli anni ’90 grazie anche all’impegno dell’indimenticato
Arc. Vito Ragusa, la nuova Chiesa di San Nicolò verrà pregevolmente restaurata
all’interno, acquistando una luce nuova, grazie soprattutto ai mosaici e ai
lavori di pittura.
Mosaico del Cristo Risorto all'interno della nuova Chiesa di San Nicolò, prima della frana del 14/2/2010 |
In questi giorni l’encomiabile opera
di lavoratori e soprattutto dei volontari della Parrocchia di San Fratello per
tirare a lucido il quartiere Stazzone, ferito ancora dalla violenta frana di
due anni fa, permetterà domani mattina alla popolazione di San Fratello di
riunirsi sotto l’enorme tenda allestita nella piazza San Nicolò di Bari per celebrare
il novello Sacerdote e dare un commovente “ultimo saluto” alla Chiesa di San
Nicolò di Bari.
La speranza di tutta la gente di
San Fratello è ovviamente quella di vedere la ricostruzione della Chiesa di San
Nicolò, nel frattempo la popolazione si stringe in preghiera poiché la
devozione verso l’antica matrice è tutt’oggi inalterata nei cuori dei
Sanfratellani, tutti in attesa che il Sacro Tempio ritorni a splendere nel
territorio.
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