A rischio i mercatini settimanali
dei Nebrodi. La crisi colpisce anche la grande fiera di S. Agata
Militello.
La crisi colpisce non solo il
commercio fisso. Da mesi anche gli ambulanti registrano un calo nelle entrate
che oscilla dal 20 al 30%.
I dati sono confermati sia dai
massimi dirigenti della categoria oltreché dagli operatori. Tra questi,
commercianti dei mercati dell’abbigliamento e degli articoli domestici delle
piazze centrali, dei mercati e delle fiere.
“Va male un po’ ovunque – ci
rivela un dirigente del settore - sono finiti i tempi in cui i consumatori si
riversavano in massa sulle bancarelle, dove i prezzi erano e sono ancora oggi
più convenienti. Prendiamo ad esempio il mercato del lunedì di San Fratello: una
volta era il mercato più ricco dei Nebrodi, si facevano affari e gli ambulanti
partivano da Catania in nottata per giungere nelle prime ore del mattino a montare le bancarelle. Adesso i soldi guadagnati servono a malapena per pagarsi
le spese del viaggio, e la situazione non cambia negli altri centri nebroidei
montani. Ma ciò che ci preoccupa davvero è la crisi che si fa sentire anche
intorno ai mercati dei paesi costieri: basta citare le fiere di Sant’Agata
Militello, un tempo oasi del guadagno facile, mentre oggi si fa fatica a
portare i soldi a casa. La situazione migliora di poco nei mesi estivi grazie
ai turisti, ma nulla di paragonabile al passato. L’80% dei potenziali
acquirenti, dopo aver preso tra le mani il capo cui sono interessati, chiede il
prezzo e va via. Sarà sempre peggio perché non bastasse la concorrenza spietata
e spesso irregolare della merce cinese, adesso la gente non ha soldi in tasca.
I giorni più negativi sono quelli dell’ultima settimana del mese. In quei giorni
ovunque, anche nelle grandi città, non si guadagna nulla”.
Fonte: Felice Paduano, Il Mattino
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