Un plesso delle scuole elementari potrebbe essere ricostruito
e la Chiesa San Nicolò potrebbe sorgere al posto dell’altro plesso abbattuto.
San Fratello. Nel contesto delle
celebrazioni del terzo anniversario del disastro idrogeologico, è stato
annunciato che a settembre, con l’avvio del nuovo anno scolastico, verrà
messa a disposizione degli alunni del centro montano la struttura della scuola
media statale “A. Manzoni”.
E’ stata infatti fortunatamente salvata e ristrutturata
con un apposito bando di gara, nel contesto di una serie di distruzioni del
quartiere Stazzone circostante. Sicuramente avrà influito il fatto che la
costruzione era stata realizzata negli anni settanta e con tutte le difficoltà
, già dal primo momento, si era gridato al “miracolo” nella struttura urbana.
Per gli osservatori, giova ricordare che, il plesso della scuola media
inferiore si trova ad appena quaranta metri, nella fascia di territorio
sottostante la chiesa di San Nicolò di Bari, che è stato necessario demolire. E
senza escludere nessun argomento inerente la situazione scolastica, di cui ci
siamo sempre occupati con il dovuto rispetto per le giovani generazioni, il
responsabile della Protezione Civile regionale, ing. Pietro Lo Monaco, ha
informato la cittadinanza ed i ragazzi del coro scolastico presenti alla
cerimonia, che il plesso della scuola elementare sarà ricostruito nello stesso
luogo dove è stato abbattuto quello inaugurato nel 1957.
Ed essendo l’area abbastanza ampia il probabile sito di
indicazione per la ricostruzione della chiesa avverrà accanto a questa nuova
sede da destinare alle scuole elementari e materne. Attualmente, in attesa di
queste nuove per la scuola dell’obbligo, nella zona Monte Nuovo, presso il
campo sportivo “Luigi Gagliani”, nei container si continua a svolgere l’attività
didattica degli oltre trecentocinquanta allievi.
Sono indescrivibili i sacrifici cui sono costretti i
ragazzi del paese poichè l’apparato predisposto dalla Protezione Civile è fuori
dall’abitato, nella zona sommitale della montagna, soggetta a tutte le intemperie
e quel che peggio agli sbalzi atmosferici. Siamo infatti a poche centinaia di
metri dal bosco.
Personale docente ed Ata si sono sobbarcati a sacrifici
enormi per svolgere il lavoro. Giova ricordare anche la polemica dello scorso
anno con le autorità sanitarie che è sfociata in un intervento di somma urgenza
per assicurare più stabilità alle coperture in lamiere e per fronteggiare le
evidenti infiltrazioni di acque piovane ed umidità. Nonostante le difficoltà, tutto
va avanti e solo la speranza alimenta l’amore in una comunità solidale e
resistente, caratteristiche queste che spingono ad andare avanti.
Salvatore Mangione
speriamo che hanno fatto le cose per bene , cioè che la messa in sicurezza sia stata fatta come dio comanda.
RispondiEliminasperiamo che hanno messo in sicurezza la struttura anche per i terremoti
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