Gli americani avevano deciso di bombardare a tappeto San Fratello.
La 3a Divisione raggiunse nuovamente Bernard l’11 agosto: egli aveva perso 177 uomini... che si erano sacrificati per la libertà del nostro centro! E ricordiamo che la media di età degli arruolati americani andava dai 18 ai 24 anni: ragazzi che si arruolavano volontari con la speranza e l'illusione di cambiare e migliorare il mondo. Il secondo sbarco anfibio fu organizzato l'11 agosto a Brolo e, dopo la vittoria, la corsa continuò spedita verso Messina e verso la conclusione dell'operazione.
1943 - Dalla fine di luglio
fino a metà agosto le contrade di campagna e le strade del nostro paese furono
invase dalla guerra con la forza pari di un uragano, diventarono teatro di
avvenimenti storici e per circa una quindicina di giorni i sanfratellani soffrirono
la fame, vissero con la paura ogni volta che veniva dato l’ordine di evacuare
il paese e molti di essi furono colpiti dal lutto.
Ingenti furono i danni alle
case in ogni quartiere, specie nella parte alta del paese. La chiesa di San
Benedetto, che sorgeva dove oggi si trova la villa comunale, fu interamente
distrutta dalle bombe ma la statua di San Benedetto fu miracolosamente
recuperata intatta dagli abitanti.
La casa del signor Agostino
Collura, sita in località Passo dei Tre, venne minata e distrutta da parte del
comando tedesco in quanto la stessa ricadeva su uno dei tre punti
trigonometrici che univano le mappe militari, impedendo così l’orientamento
nelle missioni di bombardamento americane.
Casa Collura in c.da Passo dei Tre (la casa fu poi ricostruita e oggi ospita un ristorante) |
Anche il ponte sul fiume
Inganno fu completamente distrutto dai bombardamenti che vennero attuati da
gruppi di 10-12 bombardieri statunitensi per volta.
La 29a
Panzergrenadier-Division però, respinse facilmente un attacco dopo l'altro
della 3a Divisione statunitense. Perfino il fuoco dei cannoni e l'uso di fumogeni
non riuscì a sloggiarli. In c.da S. Antonio il comando tedesco aveva
predisposto un telegrafo che riusciva a comunicare con la postazione sita in
località Inganno: lo presidiava un solo soldato.
Secondo le testimonianze
raccolte tutta la zona, dal Ponte Inganno fino ai boschi che si stendono a
monte del centro abitato, fu minata. Diverse erano le postazioni tedesche nel
nostro territorio: in c.da Ciccaldo, in c.da Selleria, in c.da Barberino, in
c.da Pulezzo, in c.da Congiontino, in c.da Grazia presso l’omonima chiesa, in
c.da Nicetta, in c.da Castellaro. Quest’ultima località fu sede della battaglia
più cruenta della zona, che oggi ricade nel territorio del vicino comune di
Acquedolci: in questa battaglia persero la vita 16 soldati della divisione
italiana Assietta.
Lyle Bernard |
Lucian Truscott |
Il 6 agosto, non riuscendo la
3a Divisione statunitense a sfondare questo fronte neanche con i pesantissimi
bombardamenti attuati, i comandanti Bradley e Truscott decisero di lanciare un
anfibio 'end run' (cioè fine corsa) per entrare nelle posizioni del nemico.
Questa prima operazione a 'salto di rana' fu effettuato nella costa a nove
miglia est dal Monte San Fratello nella notte tra il 7 e l'8 agosto, fu un
successo misto.
L’incrociatore Savannah che nella notte tra il 7 e l’8 agosto attuò lo sbarco a S. Agata Militello. |
Per lo sbarco fu utilizzato
l’incrociatore americano Savannah CL-42 (9.475 tonnellate, 185 metri di
lunghezza, una velocità di 59 chilometri orari, una capacità di trasporto tale
da contenere 4 bombardieri e un raggio d’azione per un lancio di oltre 20 km),
che aveva la sua base a Palermo.
L’incrociatore Philadelphia che supportò lo sbarco e insieme al Savannah attuò i bombardamenti nel nostro centro. |
Dopo lo sbarco fu supportata
per i successivi bombardamenti dall’incrociatore Philadelphia CL-41 (9.700
tonnellate, 60 chilometri orari di velocità, 185 metri di lunghezza). Questi
due incrociatori, per evitare che venissero colpiti dal fuoco nemico, durante
il giorno non facevano altro che spostarsi: essi attuarono i bombardamenti
lungo tutta la costa tirrenica su ordine del comando.
Truscott mise in postazione il
2° Battaglione rinforzato con la sua 30a Fanteria. La 'Task Force Bernard', che
così venne chiamata dal nome del Tenente Colonnello Lyle Bernard a capo
dell'operazione, sbarcò senza trovare opposizione a Sant'Agata di Militello,
proprio dietro la linea San Fratello.
La principale forza della 3a
divisione, dopo questa fiera battaglia, ruppe la linea e subito dopo soccorse
la 'task force'. Durante lo sbarco, la 29a Panzergrenadier di Fries iniziò il
ritiro e il grosso del gruppo se ne andò appena in tempo, lasciando nella parte
alta del paese solo pochi uomini, secondo quanto riferitoci da alcune persone
anziane.
Secondo le testimonianze
raccolte, le forze Alleate non sapevano di questo ritiro e non avevano ancora
individuato la posizione esatta del nemico: non riuscendo a stanarlo nonostante
il paese fosse stato sottoposto a duri bombardamenti, sia aerei e sia
dall’incrociatore attraccato al largo delle coste santagatesi, avevano deciso
di attuare un definitivo bombardamento a tappeto su San Fratello.
A quel punto,
alcuni sanfratellani decisero di indicare ai soldati americani l'esatta
posizione del nemico nella parte alta del paese e, grazie a loro e al
Colonnello Bernard che liberò il nostro centro, si evitò che esso fosse raso al
suolo.
Negli ultimi due giorni un
nutrito numero di soldati tedeschi in ritirata si rifugiò in località Maulazzo.
Dunque, dopo i cruenti bombardamenti di venerdì 6 e lo sbarco avvenuto nella
notte di sabato 7, domenica 8 agosto gli Americani entrarono finalmente a San
Fratello: su molti balconi sventolavano lenzuoli bianchi, segno che la
popolazione era stanca della guerra.
Arrivarono nel quartiere
Convento passando dalla località Pizzi, nel quartiere Montenuovo partendo dalla
località Furiano e sostenendo una dura battaglia in c.da S. Lena per poter
attraversare i boschi. Andò loro incontro con bandiere bianche il podestà
Mancuso Benedetto, accompagnato dal signor Cirino Lando e una decina di altri
uomini.
Nelle strade del paese
ricevettero la calorosa accoglienza dei sanfratellani che applaudivano al loro
passaggio e loro in cambio gettavano caramelle e biscotti ai bambini. Gli
Alleati stabilirono la sede del comando in Via Generale Di Giorgio al numero 39
nell’abitazione della signorina Versaci, e questa fu poi successivamente anche
la sede del governo provvisorio dell’AMGOT.
La 3a Divisione raggiunse nuovamente Bernard l’11 agosto: egli aveva perso 177 uomini... che si erano sacrificati per la libertà del nostro centro! E ricordiamo che la media di età degli arruolati americani andava dai 18 ai 24 anni: ragazzi che si arruolavano volontari con la speranza e l'illusione di cambiare e migliorare il mondo. Il secondo sbarco anfibio fu organizzato l'11 agosto a Brolo e, dopo la vittoria, la corsa continuò spedita verso Messina e verso la conclusione dell'operazione.
a cura di Rosalia Ricciardi e Bettina Di Bartolo, Biografia di una bomba
È bene ricordare ai posteri la storia in generale e meglio ancora quella in particolare del territorio. Interessante questa breve storia di guerra in loco, ma forse, a mio avviso sarebbe stato opportuno commentare il perché di quella guerra che portò distruzioni, morte e povertà in grande quantità.
RispondiEliminaUna bella foto d'epoca del "Ventennio" la prima.
RispondiElimina"La Marcia su San Fratello"
Una memoria del tempo che fu, e che speriamo non ritornerà: Mai più !
Intanto bravi Carmelo ed Eloisa a regalarci argomenti interessanti, poi volevo sapere se era vero che la casa del Sig. Collura prima di essere stata minata, era il Quartier Generale della 29a Panzergrenadier di Fries
RispondiEliminaBello sarebbe stato se a San Fratello, almeno una volta con l'aiuto di qualche amico/a, avessimo fatto conoscere il vissuto dei bombardamenti alla nuova generazione.
Ma poi penso che senza alcool non sarebbe stato possibile finanziare l'evento....... "e mi sovvien l'eterno".
Saluti
Scusate, ma non ho fatto caso alla fonte delle notizie. Brave è dir poco quando si tratta di Rosalia Ricciardi e Bettina Di Bartolo. Grazie per la vostra biografia.
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