Su richiesta pubblichiamo una lettera di ringraziamento scritta da un giovanotto "classe '24" che ha dimostrato particolare interesse nel renderla pubblica a tutti i nostri lettori.
A sinistra Carmelo Faranda, Sanfratellano che vive a Saronno molto impegnato nel promuovere le nostre singolarità nel mondo; a destra Salvatore Emanuele, Sanfratellano figlio di sfollati della frana 1922, emigrato a Firenze dove attualmente risiede. Tra le sue opere una preziosa testimonianza della vita a San Fratello negli anni difficili del post-frana.
Al caro Amico Carmelo Faranda,
È un peccato veniale ma non
accettabile quello che obbliga le nostre persone a parlarci da lontano
senza guardarci: gli occhi negli occhi per meglio esprimere i nostri
sentimenti.
Con ritardo, ma sempre in tempo, ho
letto dopo averlo stampato in caratteri cubitali il tuo
corsivo di “Presentazione” in Galloitalico.
Per meglio leggere e capire le
espressioni da te scritte in mio favore.
Belle, dolci parole appassionate d’amicizia
vera, non di sviolinatura lusinghevole; le ho sentite come provenienti
da un cuore sincero e poste alla luce con appassionata
descrizione. Cosa di cui io, lo dico umilmente, non merito e le quali così
suonano:
“Pirsunalmant pàzz dir chi pi cau c’ù stäcch canuscian iea è veramant n
cristien instanchiebu, cun la mant fina e auerta chi è n pilagjar avarghj a chi
fer, tänt chi iea dijànn i suo cummant era cunvint c’avossa stätt n
carusäzz svegli di na trentina d’egni, invecc la saua espirianza è tantinian
cchjù gräna.”
Queste
belle parole che hai adoperato nel presentarmi
mi riempiono di « umile
“orgoglio” ».
Perdonarmi questa − sottigliezza paradossale − che bell’apposta ho voluto
mettere tra virgolette poiché tale appare, ma che
invece è vero sentimento.
Grazie
anche al mio caro parente, Carmelino che, spontaneamente, ha voluto
corredare di foto d’epoca il racconto. Esso mi appare come un’opera
gratificante che non merito.
Un GRAZIE di vero cuore ! Ed un
abbraccio fraterno.
Firenze,
05 giugno 2013.
Salvatore
Emanuele - Firenze
Carissimo Salvatore,
RispondiEliminami trovo sinceramente a disagio perché non mi aspettavo di leggere qui, sul giornale di San Fratello, queste tue generose attestazioni di stima,che mi commuovono.
La tua amicizia è per me un grandissimo privilegio.
Gräzii Totò, n chier salur e a prest!
Carmelo Faranda
Firenze, 10 giugno 2013.
RispondiEliminaMio caro Amico
Sentivo, moralmente e semplicemente doveroso ringraziarTi pubblicamente.
Ma senza l’aiuto del mio caro parente “Amico” Carmelino non sarei mai riuscito a farlo e, l’ho pregato di darmi una mano d’aiuto.
Un grazie doveroso, va anche a lui per il bene che mi vuole e ch’io ricambio di tutto cuore.
Bäna sara amìègh Carmìan Faräna.
Salvatore Emanuele