Gran parte degli scritti dell'autore restano ancora inediti.
Mercoledì 16 ottobre 2013
nell’Aula Consiliare del Comune di San Fratello, si è svolta l’iniziativa di
commemorazione di Ciro Plantemoli La Marca (1925-2012), scrittore e poeta di
straordinaria cultura, autore di scritti aventi ad oggetto la lingua e la storia
“sanfratellana”, oltre innumerevoli lavori e componimenti.
Ideatrice dell’iniziativa
è stata la prof.ssa Teresa Mammana, che assieme al prof. Benedetto Iraci e
all’arch. Pierpaolo Faranda hanno approfondito la figura del Plantemoli La
Marca. Filo conduttore degli interventi dei relatori i lavori e i progetti
letterari alcuni dei quali rimangono purtroppo ancora inediti come l’importante
Dizionario della Lingua Sanfratellana, al quale il Plantemoli La Marca si è
dedicato durante gli ultimi vent’anni.
Il contributo storico e
letterario dell’Autore de “I Gentilizi Sanfratellani” è notevole e imponente,
in alcuni casi si tratta di preziosissimi componimenti e romanzi pieni di
riferimenti alla storia locale dei due paesi San Fratello e Acquedolci.
L’ennesimo autore
sanfratellano-acquedolcese che arricchisce il lungo elenco di “illustri” figli
della nostra terra. L’incontro si è aperto con un intervento dell’assessore
Mangione che nell’occasione ha confermato di detenere l’80% del prezioso
materiale relativo il Dizionario gallo-italico redatto dallo scrittore
Plantemoli e che alcuni credevano perduto, e infine si è concluso con un saluto
del sindaco Fulia che dopo aver ascoltato con grande interesse la quantità di
contributi prodotti dal nostro autore ha evidenziato l’opportunità di
intitolare al poeta una strada dell’antico centro storico.
Un’ulteriore testimonianza
a ricordo di Ciro Plantemoli è stata quella di Salvatore Emanuele che con un
proprio messaggio, inviato tramite la moderna tecnologia informatica, ha evidenziato
la singolarità culturale del nostro poeta e alcuni aspetti inediti della sua
vita: una vicenda umana intrisa di cultura e storia sanfratellana.
L’incontro ha dato però,
l’occasione ai relatori di affrontare anche la tematica della situazione culturale
dei due paesi di San Fratello e Acquedolci. Una situazione difficile e
macchiata da grave disinteresse e impreparazione, con gravi responsabilità da
parte della politica dei piccoli affari.
L’arch. Pierpaolo Faranda
di Acquedolci ha sottolineato la mancanza a San Fratello di un attento
interessamento culturale e storico che in passato e fino ad oggi, non ha ancora
individuato negli strumenti urbanistici succedutisi nei decenni un puntuale
“centro storico” degno di un paese millenario che ha contribuito alla storia
siciliana e italiana.
Risultato di questa
mancata attenzione è il ciclico verificarsi di fenomeni di dissesto, le tre
famose frane sanfratellane sono anch'esse figlie di cattive politiche troppo
spesso motivate da ambizioni e tornaconti personali. La totale assenza di una
zona storica da valorizzare è ben visibile costatando lo stato in cui versano i
quartieri San Nicolò, Crocifisso e tutta la zona interessata dalla frana del
1922.
Stessa situazione ad
Acquedolci dove la condizione di grave degrado colpisce la zona dell’antico
Castello, oggi di proprietà comunale. Il quartiere della “Marina Vecchia” è
aggredito negli ultimi tempi da gravi fenomeni di cementificazione o peggio,
distruzione di antichi manufatti, che appaiono come un vero e proprio esempio
di dissesto culturale e immane scempio al patrimonio storico.
Considerazioni che
impongono, nella totale assenza delle istituzioni preposte, una presa in carico
da parte della scuola locale a cui spetta la formazione dei giovani e con essa
la sensibilizzazione alla cultura del recupero storico e la valorizzazione dei
suoi beni culturali.
Importante e
incoraggiante, bisogna riconoscere, l’impegno dell’amministrazione di San
Fratello guidata dal sindaco Mario Francesco Fulia, che si dimostra ancora una
volta disponibile nel mettere a proprio agio i giovani, e promuovendo incontri
e iniziative interessanti che passano anche dall’adesione ad importanti
progetti finanziabili.
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