Il cantautore palermitano si esibirà al Festival Pas de Trai di San Fratello.
Il
cantautore siciliano, rivelazione live per il sito Keepon, porterà in giro per
l’Italia il suo primo album uscito per Malintenti dischi e 800A Records
(distribuito da Audioglobe). Si parte il 12 luglio dal Releais Angimbè di
Segesta (Tp), mentre il 29 agosto l'artista palermitano sarà di scena a San Fratello, in occasione del neonato Festival Pas de Trai.
L’autore palermitano, già vincitore del Premio De André,
nasce da radici folk e si mescola con i ritmi contemporanei e il suono esotico
della lingua natìa, il dialetto palermitano. Tra i temi più ricorrenti del suo
lavoro ci sono l’infanzia, il racconto della terra lontana, la nostalgia. Da
qui nascono le ispirazioni che compongono l’album, le suggestione letteraria o
i ricordi d’infanzia come nel caso di “Granni granni”: “come si faceva da
bambini, quando si sceglieva un posto dove custodire le cose più segrete, con
questo brano anche io ho costruito una capanna per mettere al riparo quello che
ho di più sacro, la mia prima bici, i cucchiai di legno, un litigio, le mie
voragini”.
C’è l’invettiva del giovane artista che lotta per trovare i
propri spazi (“Iccati sangu”) ma anche per squarci di vita privata (“Rimmillu
ru voti”), che ha scelto di incidere su “nastro” a modo suo: “È la canzone più
intima che ho scritto, un’emozione fortissima mi percorre ogni volta che la
suono”.
I brani che compongono l’album, pur diversi tra loro, si
caratterizzano per la cifra stilistica dell’autore oltre che per la naturalezza
della sua interpretazione: se in “Vucciria Bondì” ci regala una perfomance
formidabile con un irripetibile testo ad un ritmo folle, nella ballad “In funn’o
mare”, da una melodia strascicata riesce a far sbocciare un inciso leggero e
lirico, una fuga verso l’alto come la fuga dalla realtà che ne ha ispirato il
testo: “durante una notte in spiaggia, improvvisamente la luna venne coperta da
un’enorme nuvola. Pensai di trovarmi in fondo al mare con un galeone a volare
sopra la mia testa”.
Ma è nella titletrack “Sfardo” che si sintetizza il talento
di Bondì, è il punto di partenza inarrivabile, le prime liriche in dialetto
scritte da Alessio che svettano contro le melodie irraggiungibili della sua
voce: “da un rivolo è uscito il mare”. L’artista 25enne, palermitano di nascita
ma romano d’adozione, ha avuto anche un breve trascorso come attore prima di
diventare un musicista tout court.
La sua scrittura, autentica per il linguaggio scelto, fa di
Bondì un musicista atipico con alle spalle una ricca esperienza di concerti: si
è già esibito in giro per l’Europa (Berlino, Parigi, Barcellona, Georgia) e
milita in progetti paralleli “bilingue” con artisti d’oltreoceano (il duo “A
Santa” con la cantautrice brasiliana Nega Lucas). Inoltre, ha già ricevuto
importanti riconoscimenti sul territorio nazionale con il Premio De Andrè e la
Targa Siae al Premio Andrea Parodi. L’album vede la collaborazione di numerosi
musicisti tra cui Ferdinando Piccoli (Waines), Salvo Compagno (Akkura, Mario
Incudine) e Serena Ganci (Iotatola), è stato registrato a Palermo presso gli
800a Studios, prodotto da Fabio Rizzo (già al lavoro con Pan del Diavolo,
Dimartino, Waines) e missato da Fabio Rizzo e Francesco Vitaliti, e
masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio Recording.
Fonte:blogsicilia.it
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