ATTUALITA'
Il dato fornito dall’Istituto Zooprofilattico della Sicilia.
Sergio Granata.
E’ la provincia di Messina quella più colpita dalla
brucellosi con 177 allevamenti con mucche infette sui 312 complessivi
individuati su tutto il territorio siciliano. Per quanto concerne gli
allevamenti di pecore e capre infette, su 309 complessivi su tutta l’Isola, ben
85 ricadono nella provincia peloritana.
Sono i dati forniti nel corso di un
convegno tenutosi a Cammarata, in provincia di Agrigento, dall’Istituto
Zooprofilattico Sperimentale di Palermo. I dati sono stati estrapolati dal
bollettino veterinario della Sicilia, aggiornato allo scorso gennaio.
Documentano le ispezioni svolte nelle aziende di tutta la ragione fino al 31
dicembre 2015. Come spiegato nel corso dello stesso incontro da Santo
Caracappa, direttore sanitario dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia,
sull’isola viene controllato quasi il 100 per cento del patrimonio zootecnico
in otto province su nove.
La nona, manco a dirlo, è proprio la provincia di
Messina, dove il controllo dei bovini si ferma all’80 per cento perché, secondo
Caracappa, ci sono ancora delle sacche che sfuggono ai controlli. Un dato e un
aspetto da non sottovalutare. Recentemente la cronaca ha proposto il caso di
Tipoldo, dove la brucellosi avrebbe fatto capolino dopo una degustazione
organizzata in occasione del Natale.
Alla luce del dato fornito dall’Istituto
Zooprofilattico della Sicilia, appare importante, se non necessario, fare in
modo che la provincia di Messina possa adeguarsi agli standard di controlli
delle altre province siciliane. Intanto Caracappa promette che per il futuro si
cercherà di organizzarsi al meglio chiedendo aiuto alle forze dell’ordine e
all’Assessorato Regionale all’Agricoltura.
fonte: amnotizie.it
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