IL PERSONAGGIO
Benedetto da San Fratello nacque nel 1524 in una famiglia di schiavi, condotti dall'Africa. Da qui il suo soprannome "Il Moro", per la sua pelle scura.
Gelsomino Del Guercio.
Il santo francescano dei miracoli. Si può definire così San
Benedetto "Il Moro", frate minore vissuto con lo spirito di
Francesco. Povero, semi-analfabeta ma di una saggezza straordinaria. Era
ammirato e frequentato non a caso da saggi, i dotti e i sapienti; teologi ed
arcivescovi, uomini potenti e taumaturghi.
Benedetto da San Fratello nacque nel 1524 in una famiglia di
schiavi (Cristoforo e Diana), condotti dall'Africa (Etiopia?) a San Fratello in
provincia di Messina. Da qui il suo soprannome "Il Moro", per la sua
pelle scura.
PROTETTORE DEL TERZO MONDO
È venerato come Protettore, oltre a San Fratello, per il
Terzo Mondo. Il suo culto è diffuse in Sicilia e in tutta Italia, in Spagna,
nel resto dell'Europa e anche nell'America del Sud, dove divenne il protettore
delle popolazioni negre. Il senato di Palermo, nel 1713 lo scelse come
Compatrono della città assieme a Santa Rosalia. Benedetto XIV lo beatificò nel
1743 e Pio VII lo canonizzò il 24 maggio 1807, come scrive il blog sul santo
sanbenedettodasanfratello.blogspot.com.
IL MIRACOLO DEL PICCOLO FRANCESCO
Ma Benedetto il Moro si distinse sopratutto per i miracoli
attribuiti alla sua intercessione dopo la morte. Il primo miracolo fu quello a
beneficio di Francesco Centineo Capizzi, un fanciullo sanfratellano di nove
anni. A causa di un proiettile esploso da un fucile, aveva ricevuto nella gola
una ferita così grave che respirava dalla trachea perforata anziché dalla
bocca. Appena la reliquia di San Benedetto fu posta sulla gola ferita, subito
si formò una cicatrice ed il ragazzo guarì.
QUATTORDICI GUARIGIONI
Sessantatre testimoni riferiscono su ben quattordici
miracoli di guarigione operati dal Santo Africano: si va da un uomo nato
storpio di tutte e due le gambe che le trascinava per terra ad un uomo affetto
da licantropia, a due morti resuscitati e poi: casi di ernia, lesioni cutanee
da adenite tubercolare, angina, sordità ecc ...
LA RELIQUIA E LO STORPIO
L’episodio più rilevante, ai fini processuali, è quello di
Filippo Scaglione, nato storpio, il quale, assistendo alla processione dei
frati che recavano la reliquia di Benedetto presso la Chiesa nuova, appena
edificata a San Fratello, guarisce d’improvviso: «et havendo provato a
camminare posa benissimo li piedi a terra et sente le gambe forti et
consolidati et cammina francamente e lestamente come mai nella sua vita».
MIRACOLI IN "ROSA"
Di notevole impatto anche i miracoli che hanno come
protagoniste figure femminili. Su tutti spicca la grazia avuta dalla moglie del
medico Rocco Calandra la quale, dopo alcuni giorni di doloroso travaglio per un
difficile parto, in punto di morte, viene miracolosamente salvata dalla
reliquia del Santo di San Fratello.
Fonte: sanfrancescopatronoditalia.it
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