Pippo Maggiore.
Mercoledì, giovedì e venerdì santo di ogni anno, durante i
quali la Chiesa e i fedeli sono in gran lutto per la passione di Gesù Cristo,
il borgo di San Fratello sembra uscire dal suo abituale letargo: le strade, e
soprattutto il centro storico, si animano di un frastuono inconsueto. Centinaia
di trombe militari squillano chiassosamente e ripetutamente, suonano
canzonette, marce militari, motivi popolari antichi e moderni manifestando in
tal modo, nell’ambito della messinscena, la stessa esultanza che gli uccisori
di Cristo esprimevano quando lo accompagnavano alla crocifissione. Gli attori
di questa sacra rappresentazione, di cui La Festa dei Giudei di San
Fratello è una memoria storica, sono giovani e uomini di ogni età che
recitano, per divertimento ma soprattutto per tradizione, il ruolo dei soldati
romani, incaricati dal tribunale di Pilato di accompagnare Gesù sul monte
Calvario. Chi non è mai stato a San Fratello durante la Settimana Santa non
riesce a immaginare cosa succede nei tre giorni che precedono la Pasqua.
Il costume dei Giudei è unico nel suo genere ed è
costituito da: calzoni di mussola rossa con gambali di stoffa ricamata, giubba
tempestata di arabeschi dorati, di ricami eseguiti con perline e riproduzioni
di immagini sacre e profane. Il capo dei figuranti è coperto da un cappuccio
rosso che termina, lungo le spalle, con una lunga coda di cavalo o di volpe o
con un gran nappo di lana. Al polso portano un mazzo di anelli di ferro, uniti da
un cerchio (la disciplina) che scuotono di tanto in tanto; in testa un elmo di
foggia romana con un pennacchio in cima e scarpe di cuoio grezzo per saltare,
correre, arrampicarsi più facilmente. Vengono detti “Giudei” a memoria forse di
quella consistente presenza di Ebrei che sui monti Nebrodi, un tempo, erano
molto diffusi prima della definitiva cacciata dalla Sicilia.
La Festa non è organizzata, ma spontanea, carica
di simboli e di significati religiosi e mondani. Essa è la sopravvivenza di
quei drammi liturgici che nel Medioevo e durante l’età barocca si
rappresentavano inizialmente in chiesa, poi, in tempi successivi, nella piazza
antistante o sul sagrato di questa. La sua origine, perciò, è religiosa e
intende raffigurare i momenti salienti della Passione, quando il male e il bene
si contrapponevano in sacre rappresentazioni destinate a visualizzare l’amore
di Dio e l’odio dell’uomo, il male e il bene, la generosità di Gesù e
l’ingratitudine del suo popolo. I Giudei si vedono sbucare da ogni angolo, spargersi
in ogni direzione, salire sui ballatoi e sui muri, correre a destra e a manca,
saltare e suonare in un frastuono che non conosce soste fino a notte.
Fenomeno devozionale e teatrale coinvolgente e
singolarissimo che interpreta, con assoluta libertà di movimenti, di
atteggiamenti e di rappresentazione i Sacri Misteri o drammi liturgici di cui è
ricca la letteratura popolare medievale.
Fonte: messinaora.it; foto di Pippo Maggiore.
Commenti
Posta un commento