TERRITORIO
Lotta alla mafia, raccolti sul web 20mila euro
Salvo Lapietra.
Sono 281 i donatori della campagna di
crowdfunding Legalità di razza contro la mafia sui Nebrodi si coglie
tutto il significato del progetto: contro le «vacche grasse» della mafia,
i giovani asinelli della legalità popoleranno i Nebrodi per riportare tra i
boschi “quel fresco profumo di libertà”: “Un progetto meritevole perché in
antitesi con la spartizione mafiosa di quel vasto territorio: per questo ho
sottoscritto un contributo – dice Antonio A., uno dei donatori -. Suggerisco di
coinvolgere quanti più giovani residenti nei comuni adiacenti Troina (Cesarò,
San Teodoro, Capizzi) perché possano svolgere anche un’attività di diffusione
della bontà del progetto dal punto di vista ambientale ed economico, in un
luogo dove lo sfruttamento del territorio ha illecitamente arricchito soggetti
prepotenti”.
Da allora a oggi, anzi, dal 2013 ai giorni nostri, tanto,
tutto è cambiato: tra le nuove pagine di questa storia, c’è la resistenza
civile di una comunità che si è opposta alla dura legge della mafia e non
(purtroppo) senza conseguenze. Ma adesso nei terreni contesi dai clan pascolano
già cento asini ragusani acquistati grazie ai 20mila euro raccolti “dal
basso”, che insieme ai venti asini sanfratellani (donati dalla Regione
Siciliana) saranno protagonisti di una nuova stagione, che vedrà rinascere
quest’Isola abusata e spesso schiacciata tra malaffare e controllo del
territorio.
“Abbiamo avviato un lungo percorso che si snoda dal lago di
Ancipa fino al Parco dei Nebrodi, in provincia di Messina – spiegano Giovanni
Ruberto e Angelo Impellizzeri, responsabili dell’Azienda Speciale
Silvo-Pastorale – lì dove gli affari erano in mano alle stesse famiglie di
sempre, che affittavano i terreni a 15 euro ad ettaro e poi incassavano fino a
400 euro con i finanziamenti europei senza produrre nulla (aziende dei clan
oggi colpite da interdittiva grazie all’azione di denuncia del sindaco Venezia),
nascerà un allevamento di razze autoctone in via di estinzione che a regime
darà lavoro a 60 giovani. L’antimafia vera in Sicilia riparte da un bosco
incontaminato. E soprattutto trascina nel vortice della legalità le nuove
generazioni, pronte a scappare con la valigia di cartone verso altre
destinazioni”.
E invece il futuro è tutto qui, tra imprenditori agricoli
con le mani sporche di terra ma con la fedina penale pulita; tra razze
autoctone che rompono il silenzio dell’omertà; in un ecosistema che produrrà
latte, trasformerà materiale legnoso ricavato dalla pulizia del bosco,
organizzerà escursioni, pet therapy, laboratori didattici, e vedrà – con la
ristrutturazione della caserma Sambuchello e grazie a un finanziamento
regionale di 2,5 milioni di euro – la realizzazione di un “Geo Resort” per la fruizione turistica
della più grande area protetta della Sicilia.
“La #gentelaboriusa ha risposto all’appello – spiega Assia
La Rosa di Laboriusa.it – oltre
alla raccolta fondi, c’è un’azione di sensibilizzazione che parte dal web e si
viralizza tra le coscienze, che vale molto più di 20mila euro. Vale un giro sui
Nebrodi per conoscere chi, senza paura, ha seminato la voglia di riscatto”.
Fonte: nebrodinews.it
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