RICERCA STORICA
In Francia alla ricerca delle tracce del mitico Tancredi e dei luoghi da cui partirono i normanni Altavilla per recarsi in Sicilia.
Alessandria: Fabrizio di Salvo, del circolo “I Marchesi del
Monferrato”, ‘approda in Normandia’, la terra del mitico fondatore della
casata Altavilla, proprio nel paese che dà il nome alla dinastia Hauteville-la-Guichard, al
fine di proseguire nella realizzazione del progetto “Aleramici in Sicilia” di
cui è l’ideatore ed il coordinatore: un progetto pluriennale, ben avviato nel
giugno del 2017 e attivo da più di due anni, patrocinato dalla Regione
Piemonte, dal Consiglio Regionale del Piemonte, dalla Regione Siciliana, dalla
Regione Liguria e dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi
Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e quello della Fondazione
UNESCO Sicilia, che ha dato vita a numerose iniziative quali convegni,
conferenze, articoli, pubblicazione e presentazione di libri, un ricco
documentario in fase di realizzazione ed un percorso culturale turistico ed
enogastronomico, “Le Vie Aleramiche” sulle tracce di una emigrazione da Nord a
Sud, avvenuta più di mille anni fa.
Proprio alla ricerca di testimonianze e documenti, Fabrizio
Di Salvo si è già recato a Parigi, per intervistare l’insigne medievalista
Henri Bresc, ed ora ritorna in Francia per una seconda tappa d’indagine,
insieme al filmaker inglese David Paul Carr, alla ricerca delle tracce del
mitico Tancredi e dei luoghi da cui partirono i normanni Altavilla per recarsi
in Sicilia: ancora oggi in questo piccolo paese della Normandia esiste un
museo dedicato al noto personaggio storico.
Nell’occasione proseguiranno le riprese del documentario e
sarà intervistato il sindaco Guy Fossard: un ulteriore tassello di respiro
internazionale per il documentario, che ha già ripreso alcuni luoghi della
Borgogna, indubitabilmente legati alla storia raccontata e, grazie al progetto,
riportati alla luce della cronaca.
Una terra, quella di Normandia, profondamente legata al
Monferrato, per cui Fabrizio Di Salvo, fin da quando pianificava il progetto
con il compianto Roberto Maestri, riteneva indispensabile ‘toccare’
direttamente con un viaggio/ testimonianza.
Oltre alle riprese, il tentativo è quello di dare vita a un
rinnovato collegamento tra Monferrato e Normandia per
confermare un legame nato più di mille anni fa, a seguito del matrimonio, nel
1087, tra Ruggero d’Altavilla della famiglia di Tancredi di Hautevielle la
Guiscard e l’Aleramica Adelaide [Adelasia] del Vasto: un’unione che lega
intimamente, e non solo simbolicamente, anche la terra di Sicilia, dove si
sono fuse le due dinastie, dando vita ad un crogiuolo di culture e ad un
indiscusso rinnovamento sociale e politico. Il matrimonio, infatti, sancisce
l’alleanza tra Aleramici e Normanni e Adelaide incentiva l’arrivo di altri
Aleramici per rafforzare il suo potere e realizzare il progetto di una serena
convivenza tra arabi, latini, normanni e greci.
Si tratta, dunque, di una migrazione “pacifica” che
interessa, principalmente, nobili in cerca di affermazione, commercianti,
allevatori, contadini (di particolare interesse la presenza di vignaioli) e,
ovviamente, avventurieri. La migrazione di Aleramici e di Lombardi in Sicilia
prosegue – in modo consistente – almeno fino al Trecento, in un’epoca che vede
la Sicilia interessata dalla dominazione di diverse dinastie: Arabi, Normanni,
Svevi, Angioini e Aragonesi.
Il progetto in itinere ha, pertanto, questo
intento: evidenziare una storia di immigrazione poco nota, di genti del nord
Italia (Piemonte, Lombardia e Liguria) che, al seguito di una famiglia, gli
Aleramici, andarono a rinfoltire la popolazione della Sicilia dell’XI secolo,
appena conquistata dagli Altavilla a danno dei Saraceni. Un’immigrazione,
definita “al contrario”, rispetto ai flussi migratori contemporanei, che ha
lasciato tracce indelebili non solo in campo artistico e architettonico ma,
soprattutto, in ambito socio culturale e linguistico, con la presenza
all’interno della Sicilia, ancora ai nostri giorni, di un’isola linguistica
Gallo-italica.
L’incontro tra gli esponenti del circolo culturale “I
Marchesi del Monferrato” e lo staff del Club per l’Unesco di Piazza Armerina
[che già dal 2013, insieme alla Fidapa, aveva posto l’attenzione sulla figura
di Adelasia del Vasto, con studi, convegni, mostre e ricostruzioni storiche, e,
successivamente, con l’Amministrazione Comunale ed il Copat, aveva avviato il
percorso di riconoscimento del Galloitalico come Patrimonio immateriale
dell’Umanità] è stato casuale, ma ha dato – da subito – risultati inattesi, in
quanto, nel corso di 5 Convegni sul tema degli “Aleramici in Sicilia” si è
concretizzata sempre più l’idea di creare, sulla base di questa emigrazione, un
percorso culturale, turistico ed enogastronomico che unisse le località del
Nord Italia, appartenute all’antica Marca Aleramica – di cui il Monferrato, le
Langhe ed il Savonese rappresentano l’area più rilevante a livello storico e
geografico, insieme a piccole aree occidentali della Lombardia e dell’Emilia– e
la Sicilia, al fine di ripristinare quei legami che da secoli sono caduti
nell’oblio.
Riscoprire queste pagine di Storia vuol dire, da un lato,
analizzare a fondo i documenti, comparandoli e ricercando le fonti e le
testimonianze materiali ed immateriali, dall’altro, creare le premesse per nuove
ed importanti opportunità, sia in ambito turistico, attraverso la creazione di
percorsi utili alla valorizzazione dei luoghi in cui vissero gli Aleramici, sia
in ambito enogastronomico, con la riscoperta di prodotti che si affermarono in
epoca medievale e che ancora oggi rappresentano delle eccellenze per i
rispettivi territori.
La costruzione di un Itinerario de “Le Vie
Aleramiche” è diventato un “Progetto nel Progetto” con lo scopo di creare un
contenitore che permetta a territori, oggi profondamente diversi [più di 250
località da nord a sud, più di 70 in Sicilia], di ritrovarsi in un programma di
respiro internazionale.
Un percorso che coinvolgerà il Piemonte (Monferrato, Langhe
e Roero), in parte il vercellese, la Liguria, la Lombardia con l’Oltrepò
Pavese, per arrivare fino ad alcune località della Basilicata, della Puglia,
della Campania, della Calabria ed a gran parte della Sicilia. Ma il percorso si
spingerà fino alla Borgogna, alla Normandia, alla Svizzera e, perfino,
alle lontane Americhe, sulla scia di altre emigrazioni.
Lungo il percorso saranno evidenziate le tappe più
significative e i luoghi fondamentali collegati alla presenza degli Aleramici.
Particolare attenzione sarà riservata alla possibilità di
visitare alcuni dei castelli, le cui vicende furono rilevanti per la presenza
degli Aleramici.
Nel rispetto della filosofia che contraddistingue gli
itinerari storico-turistici, anche questo percorso si svilupperà attraverso
l’individuazione di strade secondarie ricercando tutto ciò che di bello e
interessante si può trovare: dai monumenti storici ai paesaggi e ai borghi più
tipici, dalle cantine ai produttori locali, senza trascurare ristoranti e
agriturismi.
Risulterà fondamentale la realizzazione di una Applicazione
Mobile (App) specifica e di Cartelloni “intelligenti” da installare nelle
località interessate dall’itinerario.
Fonte: Alessandria.today
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