Marco Sciacallo.
‘’La valle ov’è che i bei Nèbrodi monti, Solitaria coronano
di pini, Ove Dafni pastor dicea tra i fonti, Carmi divini?’’ Tutti
conoscono questi versi di Carducci ma non basta per capirli, serve
addentrarsi in quest’isola nell’isola per trovare narrazioni antiche ed
affascinanti. Seguire la dorsale, passare per la tassita, osservare l’ovest
dall’obelisco di Nelson, dormire nei rifugi sotto l’odor d’aghi di pino
bianco: questo rende un’idea di cosa sia Nebrodensis. Ma vi è stato
anche un tempo che quei monti venivano attraversati da branchi di lupi
ululanti, essi furono unici nel loro genere (il Canis Lupus Cristaldii) ed oggi
sono estinti; vi fu un Santo eremita che fermò un Re con la sola capacità di
governare gli animali selvatici (era San Cremete); vi sono gole e grandi
sorgenti che splendono sotto la luna piena di luglio.
Il gioco ‘’Nebrodensis. La favola di Cremete e del Lupo
Cristaldii’’ ad oggi è già pubblicato sul sito statunitense TheGameCrafter
ed è mirabilmente illustrato nel suo sito web dedicato al link: internetsitewebs.wixsite.com/nebrodensis
Nondimeno a causa dei costi di produzione, della spedizione
da Chicago, della dogana rimane un gioco difficilmente commerciabile: per
questo, per il bene di tutti è stata indetta una campagna di donazioni
(Crowfunding) sul sito ‘’ProduzionidalBasso’’ per promuovere 10 copie da
spedire ad editori (ed Influencer) italiani ed esteri, in modo che il gioco,
che gira attorno ai Nebrodi, possa vivere; come nella scacchiera del gioco
Nebrodensis siamo tutti uniti da una danza comune attorno a quella ‘’isola
bella, a le cui rive Manda il Ionio i fragranti ultimi baci’’.
Fonte: nebrodinews.it
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