Il convento di Santa Maria di Gesù di San Fratello venne inaugurato in 22 maggio del 1617 e dagli scritti dell'epoca si apprende che in questo convento vivevano in quell’anno 15 monaci in rigorosa osservanza. Il complesso monastico fu costruito per volontà e a spese della baronessa Donna Alfonsa Alarcon (o Larcan), moglie di Don Giovanni Soto, segretario di Don Giovanni d’Austria.
In questo convento studiarono e vissero frati illustri per dottrina e rigore di vita religiosa. Tra questi: il venerabile terziario Arcangelo Brunello, di San Fratello, che morì nel 1626 servendo gli appestati di Nicosia, il padre Bonaventura, pure lui di San Fratello, che visse e morì in fama di santità, e il più noto di tutti, don Luigi Vasi, che scrisse tanti libri e saggi storici. Nella chiesa di questo convento, inoltre, furono seppellite alcune terziarie francescane la cui vita eroica viene raccontata, nella ricordata opera del XVII secolo, come esemplare per devozione verso l’Ordine e verso San Benedetto il Moro.
L'intero complesso divenne Chiesa Madre di Santa Maria Assunta in seguito alla distruttiva frana che colpì il paese nel 1922, che distrusse dieci edifici religiosi fra cui l'antica matrice dedicata alla Madonna Assunta. Nel 2007, in occasione del bicentenario della canonizzazione di San Benedetto il Moro, il tempio venne eretto a Santuario Diocesano di San Benedetto il Moro da San Fratello.
Ad oggi, il santuario può essere considerato il centro della religione, della cultura e dell'arte Sanfratellana.
Il convento di Santa Maria di Gesù ha pianta quadrangolare e all’interno, in posizione quasi centrale, il chiostro, il quale costituisce un elemento di raccordo sia a livello funzionale sia a livello architettonico. Il chiostro ha un’area di 150 metri di superficie. Il perimetro del portico è delimitato da 20 colonne in pietra rossa locale che sostengono archi a tutto sesto e volte a crociera. Nelle quattro pareti interne sono visibili (oggi purtroppo solo in parte) 20 lunette che raffigurano vite di santi francescani e fatti concernenti i frati dell’ordine.
Le lunette furono dipinte da Fra’ Emanuele da Como, un artista di chiara fama, che fu autore di una ricchissima produzione di opere pittoriche a carattere sacro sparse in tutta Italia.
Gli affreschi di questo chiostro, andati in rovina, raffiguravano santi e martiri francescani di cui sopravvivono poche testimonianze illeggibili, o parzialmente leggibili.
La Chiesa è ad un'unica navata divisa dalla parte
presbiterale da un arco di trionfo, al suo interno possiamo ammirare la statua di San Giuseppe con in braccio Gesù
Bambino; la statua del Sacro Cuore di Gesù che anticamente,
durante gli anni di lotta fra le due Parrocchie Matrici (San Nicolò e Santa
Maria Assunta), veniva portata in processione; la statua marmorea della Vergine Maria della scuola
del Gagini col bambino in braccio (presente in tutti i conventi dei frati
minori); il Crocifisso portato in processione il
Venerdì Santo recuperato fra le macerie dell'antica Chiesa Santa Maria Assunta
dopo la frana del 1922; la statua
della Madonna del latte in pregiato marmo bianco; la statua di San Benedetto il moro; nella
cappella della Chiesa sono custodite le reliquie di San Benedetto il moro
“Protettore di San Fratello” e dei Tre Santi Alfio, Filadelfio e Cirino
“Patroni della città”; inoltre si possono ammirare la statua di San Biagio,
quella di San Filadelfio e l'antica statua di San Benedetto anticamente
conservata nel convento di Santa Maria di Gesù.
L'altare maggiore della chiesa è in legno intarsiato
arricchito da nicchie con cornici in madreperla dove sono situate statue di
legno, al centro di un pregevole dipinto d'epoca, un Crocifisso di Fra
Umile da Petralia (Giovan Francesco Pintorino). Annessi alla Chiesa sono
il Chiostro e la Biblioteca.
La piazza di fronte la Chiesa offre un panorama
unico, il paesaggio di questo angolo dei Nebrodi arricchito da una parte del
centro storico di San Fratello, la Roccaforte e sullo sfondo il Monte San
Fratello con in cima il Santuario dei Tre Santi e i ruderi di un antico insediamento greco-romano; al centro della piazza si
trova la statua di San Benedetto il moro e poco distante uno storico
crocifisso.
La biblioteca comunale risale
al XVI secolo, è stata intitolata al “sanfratellano” prof. Benedetto Craxi
(padre di Vittorio e nonno del più celebre Bettino, segretario del Partito
Socialista Italiano dalla fine degli anni ’70 ai primi anni ’90 e presidente
del Consiglio dal 1983 al 1987), all'interno custodisce in preziose scaffalature di legno
intarsiato oltre 2000 volumi di vario argomento (teologia, filosofia,
agiografia, morale e letteratura profana), documenti storici e la stanza degli
scritti dei frati Amanuesi.
Commenti
Posta un commento