ATTUALITA'
Le strade statali 185, 116 e 289 limitrofe alla parte
orientale e settentrionale dell’Etna, collegano lo Jonio al Tirreno e le
province di Catania e Messina.
Sebastiano Adduso.
La Portella Mandrazzi (1.125 m) è un passo appartenente
alla catena dei Monti Peloritani ed è da considerarsi l’ultimo punto dei Monti
Peloritani, poiché subito dopo, inizia la catena dei Monti Nebrodi. Il
passo è interamente nel Comune di Francavilla di Sicilia. È attraversato
dalla Strada statale 185 di Sella Mandrazzi che da San Biagio (nel
comune di Terme Vigliatore) va a Giardini Naxos, mettendo così in comunicazione
il versante est (mar Ionio) con il versante nord (mar Tirreno) della città
metropolitana di Messina.
La strada statale 116 Randazzo-Capo d’Orlando si
sviluppa in Sicilia e collega il versante settentrionale dell’Etna con la costa
tirrenica del Messinese, attraverso i monti Nebrodi. Percorre le città
metropolitane di Catania e Messina. Ha inizio dalla strada statale 120
dell’Etna e delle Madonie nell’abitato di Randazzo (754 metri s.l.m.). Da qui,
dopo aver varcato il fiume Alcantara la strada sale con ampi tornanti
attraverso brulli pascoli fino a Santa Domenica Vittoria (1027 metri s.l.m.) attraverso
un percorso realizzato dopo un evento franoso che nel marzo 1996 aveva
distrutto parte del tracciato. Da Santa Domenica Vittoria la strada
raggiunge la portella dello Zoppo e da qui a Floresta (1275 metri s.l.m.)
costeggiando il limite orientale del parco dei Nebrodi attraverso boschi
alternati a pascoli. Il tracciato poi scende verso Ucria (710 metri s.l.m.) e
da qui prosegue in quota, attraversando aree boschive, lungo il lato sinistro
della valle della Fiumara di Naso, verso Castell’Umberto (660 metri s.l.m.) e
Naso (497 metri s.l.m.). Da Naso si raggiunge in 11,5 chilometri la strada
statale 113 Settentrionale Sicula e l’abitato di Capo d’Orlando, sul livello
del mar Tirreno.
La strada statale 289 di Cesarò attraversa il
Parco dei Nebrodi. Ha origine tra Acquedolci e Sant’Agata di Militello sul
Tirreno, distaccandosi dalla strada statale 113 Settentrionale Sicula. Puntando
in direzione sud, raggiunge San Fratello per poi addentrarsi nel territorio dei
monti Nebrodi, attraversando il passo dei Tre Re (782 m s.l.m.) e la Portella
Femmina Morta (1.524 m s.l.m.), dove si innesta la strada di collegamento tra
la statale e Monte Soro. Il tracciato prosegue verso Cesarò, per innestarsi
infine sulla strada statale 120 dell’Etna e delle Madonie poco oltre il centro
abitato.
Tuttavia, dette Strade statali, 185, 116 e 289,
sarebbero carenti nella segnaletica poiché non adeguata per potere guidare in
sicurezza quando c’è neve, nebbia fitta, pioggia, ed oscurità notturna. Si
tratta tra l’altro di tracciati che corrono anche a circa 1.200 metri di
altitudine sul livello del mare, pertanto in inverno soggette a tempeste
invernali con la presenza di piogge, neve e nebbia spesso fittissima, nonché
vento, che costituiscono una miscela ad alto rischio per motociclisti,
automobilisti e camionisti.
Sulla questione un cittadino di Taormina, Guglielmo
Trusso, nonché attivista dei cinquestelle, qualche giorno addietro ha inviato
una segnalazione in merito a quanto sopra al Prefetto di Messina, al
Comandante Carabinieri della caserma di Randazzo, al Comandante della caserma
di Cesarò, al Comandante della caserma di Ucria, al Comandante della caserma di
Santa Domenica Vittoria e all’A.N.A.S. servizioclienti@stradeanas.it.
Il Trusso ha inoltre evidenziato che non solo, la
segnaletica orizzontale fatta meno di 8 (otto) mesi addietro, in diversi punti
sarebbe sparita come borotalco spazzato dal vento, ma vi sono lungo la Strada
Statale in causa pure canali di scolo laterali pieni di terra ed erbacce, che
invece di raccogliere le acque meteoriche e convogliarle nei tombini, li
canalizzano sulla carreggiata. Ci sarebbero altresì piccoli smottamenti che
ostruiscono il deflusso dell’acqua che restano li per anni.
Tutto questo – segnala il cittadino taorminese – testimonia
uno stato di abbandono della manutenzione ordinaria di 20 / 30 anni, mettendo
ad alto rischio l’incolumità degli automobilisti, e dei centauri. Ovviamente ci
si aspetta che chi di competenza vi provveda con sollecitudine.
Fonte: vivicentro.it