Raffaele Valentino.
Si è tenuta presso la sede Pegaso di Sant’Agata di
Militello, la conferenza stampa di presentazione del Distretto del cibo Nebrodi
– Valdemone. Con decreto n. 4259 del 12/12/2019 l’Assessorato Regionale
dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea –
Dipartimento Agricoltura – ha riconosciuto il Distretto del cibo NEBRODI –
VALDEMONE, risultato di un arti-colato ed efficace processo di aggregazione
territoriale condotto dall’Associazione Biodistretto dei Nebrodi.
Si tratta di un importante traguardo propedeutico
all’inserimento anche di questo Distretto nell’apposito Registro Nazionale dei
Distretti del cibo riconosciuti, tenuto dal Ministero delle Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali.
Ciò consentirà di poter competere ed accedere, attraverso lo
strumento del Contratto di Distretto, alle risorse finanziarie destinate alla
riorganizzazione delle relazioni tra i Soggetti delle filiere operanti
all’interno del Distretto, al fine di promuovere la collaborazione e
l’integrazione tra gli stessi soggetti delle filiere, stimolare la creazione di
migliori relazioni di mercato e garantire, prioritariamente, ricadute positive
sulla produzione agricola.
Più specificamente, il Programma presentato ha posto quale
obiettivo generale da perseguire il raggiungimento di un livello organizzativo,
territorialmente diffuso e progressivo, di peculiari processi produttivi di
eccellenza, altamente espressivi del territorio, improntato ad alta
sostenibilità ambientale e sostenuto da efficaci politiche di valorizzazione
delle tipicità. Il processo sarà accompagnato dalla introduzione di innovative
metodiche di tracciabilità e rintracciabilità in grado di garantire il giusto
valore aggiunto e la sua quanto più equa distribuzione all’interno della
filiere e tra le filiere stesse, oltre che da efficaci politiche di promozione.
Nell’assetto definitivo il Distretto proposto si
caratterizza per avere interessato il territorio di ben 93 comuni ricadenti
nelle province di Messina, Catania ed Enna. Il partenariato aggregatosi intorno
all’idea del Distretto del Cibo dei Nebrodi-Valdemone risulta particolarmente
ricco ed espressivo della realtà territoriale in cui andrà ad operare e molto
funzionale ai compiti da svolgere; inoltre, le imprese agricole singole ed associate
che hanno aderito, risultano avere sede in ben 46 comuni.
Al Distretto partecipano n. 40 Comuni, il GAL Nebrodi Plus,
il Gal Tirrenico Mare Monti e Borghi e il GAL Peloritani-Taormina, la Camera di
Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Messina, il CNA, la
Confagricoltura, il Consorzio della Banca vivente del Germoplasma vegetale dei
Nebrodi, il Consorzio intercomunale Tindari-Nebrodi , il CORIBIA (Consorzio di
Ricerca sul rischio Biologico in Agricoltura e Centro Regionale per la sicurezza
dei prodotti agroalimentari), la Società Science4Life (Spin-Off dell’Università
di Messina), il Consorzio di tutela del sa-lame Sant’Angelo IGP, il Consorzio
del formaggio Provola dei Nebrodi DOP e il Distretto produttivo “Dolce
Sicilia”, le Pro Loco riunite nell’UNPLI presenti sul territorio, i Presìdi di
Slow Food dipendenti dalle Condotte dei Nebrodi, delle Eolie e del Valdemone,
l’Agenzia per il Mediterraneo, nonché 170 agricoltori singoli od associati,
oltre a svariate imprese del settore agroalimentare ed associazioni di
produttori agricoli.
I processi produttivi presenti nel Distretto del Cibo dei
Nebrodi-Valdemone afferiscono a svariate filiere: agrumicola (“Limone della
costa di Tramontana”), della frutta fresca, della frutta secca in guscio (presenza
delle più importanti, estese e storicizzate coltivazioni di nocciolo), delle
proteaginose (presenza di uno straordinario patrimonio di cultivar/accessioni
di fagiolo), olivicola e olearia (DOP Valdemone), vitivinicola (Mamertino DOC),
delle carni (suino nero dei Nebrodi, etc), e a quella, ancorché non
specificamente contemplata nell’elenco del provvedimento assessoriale di
riferimento, il D.A. 12/19) agro-florovivaistica molto qualificata e fiorente
della costa tirrenica.
Il territorio è in grado, così, di fare un ulteriore salto
di qualità nella gestione delle politiche del cibo prefiggendosi di renderle
più virtuose ed attrattive, nell’ambito di un armonioso e coordinato progetto
di squadra.
Il processo costitutivo del Distretto, quantunque oggi precisamente configurato, resta comunque aperto ad ulteriori collaborazioni partenariali.
Il processo costitutivo del Distretto, quantunque oggi precisamente configurato, resta comunque aperto ad ulteriori collaborazioni partenariali.
Fonte: amnotizie.it