Nicola Arrigo.
La Chiesa di Patti ha due nuovi sacerdoti. Nella Basilica
del Santuario di Maria SS. del Tindari, infatti, sabato 7 dicembre, il Vescovo,
Monsignor Guglielmo Giombanco, ha ordinato Antonio Di Bella, della comunità
parrocchiale Maria Santissima delle Grazie di San Fratello e Giuseppe Lombardo,
della comunità parrocchiale San Giorgio Martire di San Giorgio, frazione di
Gioiosa Marea. Una celebrazione ricca, come sempre, di significato e di tanti
“segni” significativi, “per esprimere – come ha sottolineato il Vescovo nella
sua omelia – la nostra gioia e il nostro grazie a Dio per il dono di due nuovi
sacerdoti, un evento di grazia e di speranza ecclesiale”. “Dio, da sempre, – ha
proseguito Monsignor Giombanco – ha scelto anche voi, come Maria, per
conformarvi a suo Figlio Buon Pastore, con un sì libero, totale, generoso.
L’uomo non può non stupirsi di fronte al disegno di amore di Dio che, fin
dall’eternità, ci ha scelti per essere figli adottivi. La vostra vita
sacerdotale – ha evidenziato il Vescovo – sarà feconda se resterete sempre
uniti a Cristo: senza di Lui, non si può portare frutto. Dio pone anche a noi,
come ad Adamo, la domanda: Dove sei? La risposta è quella dell’umanità che ha
cacciato Dio dalla sua dimora, si è messa al suo posto e ora fugge, è senza
fissa dimora. L’uomo trasforma lo spazio di prossimità e di comunione in abisso
di lontananza. Ma Dio continua a chiamare l’uomo a sé, suscitando il desiderio
di un ritorno. La risposta di Maria è quella di chi non teme più nulla, di chi
accetta un cammino di obbedienza. L’uomo getta le maschere e accetta di stare
vicino a Dio. Antonio e Giuseppe – ha aggiunto il Vescovo –, avete sentito la
voce del Signore che vi ha invitato a seguirlo. Anche voi nel cammino formativo
avete rinnovato il vostro “Eccomi” a Dio che vi ha ripetuto “Non temere, io
sarò con te”; anche voi avete obbedito all’amore che rende luminosa e piena di
senso la vita. Grazie – ha concluso il Pastore della Chiesa pattese – perché
avete accolto la chiamata. Vi accogliamo nella famiglia diocesana, vi
sosteniamo con l’affetto e con la preghiera. Vi affidiamo alla bella Maria del
Tindari. Sentite sempre accanto la Madre di Dio nel vostro servizio, guardate a
Lei come esempio di generosità, per ripetere, ogni giorno: “Eccomi: avvenga di
me secondo la tua volontà”.
Indubbiamente, il rito dell’ordinazione sacerdotale rimane
uno dei più suggestivi nella vita della Chiesa, dall’imposizione delle mani,
prima dal Vescovo e poi da tutti i presbiteri, alla vestizione degli abiti
sacerdotali, con l’”aiuto” dei rispettivi parroci, dall’unzione col sacro
crisma alla consegna del pane e del vino, all’abbraccio di pace. Un susseguirsi
di momenti anche di commozione, nella certezza che, come sottolineato nella sua
presentazione dal rettore del Seminario Vescovile, padre Emanuele Di Santo, Dio
continua a chiamare: “Prendete il largo e gettate le reti”.