Adelaide o Adelasia del Vasto



Ruggero I ha avuto tre mogli: nel 1061 sposò la normanna Giuditta d’Evreux, successivamente la longobarda Eremburga e, tra il 1087 e il 1089, le terze nozze con Adelasia del Vasto, della famiglia degli Aleramici del Monferrato. Ruggero I aveva più di cinquant'anni mentre Adelasia non doveva avere più di 15 anni. Il matrimonio si celebrò, come gli altri precedenti nella cattedrale di Mileto.
Il matrimonio con Adelasia aveva fondamentalmente un fine politico, infatti si celebrarono altre unioni tra le famiglie del Conte e gli aleramici. Due figli del Gran Conte, Goffredo e Giordano, sposarono due sorelle di Adelasia.
Quando iniziò la spedizione in Sicilia per liberarla dagli Arabi, Ruggero I sapeva di poter fare affidamento su contingenti molto ristretti di Normanni, anche perchè impegnati su altri fronti. Si rendeva necessario fare arrivare truppe mercenarie da altre parti. Ne arrivarono dal nord Italia e quelle già presenti in sud Italia, nella cosiddetta Apulia (le attuali regioni Puglia, Basilicata e Campania).
Stringendo i rapporti con gli aleramici il Conte Ruggero non solo favorì le proprie tasche, dissanguate da trent'anni di guerra, ma alimentò un flusso migratorio che portò in Sicilia popoli cristiani legati alla numerosa famiglia aleramica.
Il ruolo di Adelasia nel consolidare il potere normanno in Sicilia, divenne ancora più determinante in seguito alla morte del Gran Conte, avvenuta nel 1101.
Adelasia si rese conto di non essere in grado di esercitare da sola la reggenza del vasto territorio lasciato dal marito Ruggero I, così chiamò Roberto, figlio dell’omonimo duca di Borgogna, dandogli in sposa una sua figlia e come dote il Principato della Sicilia. Il genero avrebbe difeso dai nemici il territorio per dieci anni. Adelaide in questi anni si dedicò all’educazione del figlio Ruggero II e quando questo divenne maggiorenne (16 anni) la contessa si sarebbe sbarazzata del genero con uno stratagemma.
Ruggero II, figlio del Gran Conte e di Adelasia, diede il suo appoggio all’antipapa Anacleto II e si fece incoronare re, carica che venne confermata da Innocenzo II nel 1138. Quanto sia giovato a Ruggero II il suo appoggio ad Anacleto II per farsi eleggere re di Sicilia e Calabria, non lo sappiamo; ma sicuramente molto sarà giovato per la successiva conferma da parte di Innocenzo II il fatto che la madre Adelasia avesse già il titolo di regina per aver sposato in seconde nozze Baldovino delle Fiandre, re di Gerusalemme.
Baldovino aveva ripudiato la prima moglie, l’armena Orda di Edessa, e poichè aveva estrema necessità di soldi per pagare i suoi cavalieri, nel 1112 chiese la mano di Adelasia ormai vedova di Ruggero, sicuro di potere accedere alle ricchezze dei Normanni di Sicilia. Il matrimonio si celebrò a Gerusalemme nel 1113, con grande sfarzo, e nel contratto di matrimonio fu stipulato che in caso di mancata prole, il regno di Gerusalemme sarebbe passato a Ruggero II, figlio di Adelasia e del Gran Conte. Baldovino si ammalò e il vescovo Arnulfo lo costrinse a ripudiare Adelasia, adducendo che era ancora valido il primo matrimonio.
Adelasia se ne tornò in Sicilia nel 1117 e morì l’anno successivo (1118) a Patti, dove fu sepolta nel monastero di San Salvatore (ora è nella cattedrale di Patti).
Anche se fallì il progetto di portare il regno di Gerusalemme in eredità al figlio Ruggero II, Adelasia essendo diventata regina aumentò il prestigio del figlio che nei diplomi dell’epoca si fregiò spesso come figlio della regina Adelasia e nel 1130 si farà proclamare re di Sicilia in virtù della regalità della madre, prima dall’Antipapa Anacleto II e poi, nel 1138, da Papa Innocenzo II.
Fonti:
- Benedetto Di Pietro, Convegno sul galloitalico a San Fratello (2012);
- Hubert Houben, Adelaide del Vasto nella storia del Regno di Sicilia (edizioni dell’Orso, 1992);
- Orderico Vitale, Historia Ecclesiastica.

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