Ritrovarsi a San Fratello per lavoro sembrava un’esperienza stimolante, ma mai e poi mai ci saremmo immaginate che avremmo lasciato lì un pezzo di cuore. Conoscere una nuova cultura, nuove tradizioni, e in questo caso, anche una nuova lingua è già un’esperienza che arricchisce dentro, ma quando oltre a questo, ci si ritrova di fronte gente genuina, disponibile, cordiale e pulita, come quella sanfratellana, allora capisci che sei davvero fortunato e all’improvviso ti rendi conto che forse prendere quell’aereo, nonostante la paura di volare e “sacrificare” le vacanze con gli amici è stata la decisione più intelligente che potessi prendere.
Natura, cultura, cibo genuino e buona compagnia hanno
caratterizzato le nostre giornate. E che dire del contesto? Uno spettacolo
della natura, un’isola nell’isola; boschi suggestivi, ampi e verdi pascoli
d’alta quota, silenziosi laghi e torrenti fluenti che contrastano con l’immagine
classica che si ha della Sicilia. Basti pensare al Parco dei Nebrodi,
polmone verde dell’isola, che con i suoi 50.000 ettari di bosco,
costituisce circa il 30% del patrimonio boschivo della Trinacria.
All’interno del Parco è possibile ammirare una fauna ricca,
particolare e variegata, che va dal famoso cavallo sanfratellano al
singolare maialino nero dei Nebrodi; entrambi non crescono in cattività,
ma vivono allo stato brado ed è possibile, degustando piatti tipici in agriturismo,
veder sbucare dai boschi suini neri o esser sfiorati dal maestoso equino.
È così che un lavoro si trasforma in una piacevole vacanza:
quando la sera ci si ritrova al tavolo di un bar, a chiacchierare con
persone che fino a pochi giorni prima neanche conoscevi, e che ora, invece, ti
chiedono come sia andata la giornata; quando sei circondata da persone
fantastiche, che ti trattano come se fossi una di famiglia; o quando,
sull’aereo che ti riporta a casa, scende una lacrima che non riesci a
trattenere. Grazie di tutto, San Frareu!
Serena Lastoria
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