Dopo il loro ritrovamento, così catalogate, le sacre Reliquie dei Santi Martiri, giunsero sul luogo del rinvenimento monaci e ambasciatori, laici e sacerdoti, autorità civili e militari: uomini e donne che sempre avevano sentito parlare di Alfio, Filadelfo e Cirino e degli innumerevoli martiri leontini, ma mai avrebbero potuto immaginare che proprio di lì, nella loro terra, si celasse ciò che di lì a poco sarebbe divenuto oggetto di grande venerazione.
I delegati della nascente città di Castrum Sancti Philadelphi trassero sulle loro spalle lo scrigno con le reliquie di San Filadelfo e degli altri martiri lentinesi. Quella portantina da essi trasportata non gravò di peso sulle loro spalle che subito e trionfalmente fu condotta in paese.
Varcato l’ingresso della città e trovandosi la processione
con i sacri scrigni nei pressi di un’antica abitazione resistita alle
intemperie e alle devastazioni del tempo, avvenne il primo e grande miracolo,
operato per intercessione dei Santi Fratelli su di questa terra che porta il
loro nome, un giovane deceduto il giorno prima è resuscitato.
Da quel momento, in ogni famiglia almeno un componente porterà uno dei tre nomi dei Santi, e la città venne definitivamente intitolata a loro.
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