Il Gran Conte Ruggero d'Altavilla



Ruggero I, conosciuto anche come il Gran Conte Ruggero nacque in Normandia, probabilmente nel villaggio di Hauteville-la-Guichard nel 1031, figlio di Tancredi.
Ruggero giunse in Italia nel 1057 per unirsi al fratello Roberto, col chiaro intento di conquistare gran parte della penisola.
I due furono insieme nella conquista dei territori di Puglia e Calabria. Ruggero fu inizialmente vassallo del fratello Roberto, e stabilì la propria corte a Mileto.
Dopo la conquista di tutta la Calabria, la strada verso la Sicilia, allora in mano araba, era ormai spianata. Così, nel 1061, Ruggero sbarcò a Messina e da lì i Normanni avanzarono quasi indisturbati sino a Castrogiovanni (Enna) e Kerkent (Agrigento), riuscendo ad occupare stabilmente una parte dell'isola che maggiormente era rimasta legata alla cristianità.
Dalle cronache del tempo apprendiamo che tra il 1072 (data di occupazione di Palermo) e il 1091 (anno della definitiva conquista dell'isola) i normanni si insediarono anche in molti castelli del Val Demone.
Nel 1087, Ruggero sposerà a Mileto, la giovanissima Adelaide di Monferrato o Adelasia del Vasto, sua terza moglie. Un matrimonio di interessi, che aumenterà la forza politica del Gran Conte e getterà le basi per una nuova e massiccia invasione dell'isola da parte di genti provenienti in particolar modo dal nord Italia, col fine di incrementare la presenza cristiana in Sicilia.
Ancora oggi resiste una traccia di tale migrazione, riconoscibile nella presenza, nel dialetto di alcune comunità siciliane, di residui della lingua normanna parlata ai tempi della conquista dell'isola. Si tratta dell'odierno dialetto galloitalico, parlato ancora oggi a San Fratello, e presente in varie sfumature anche in altre comunità siciliane.
Ruggero oltre che abile condottiero, fu anche un fine diplomatico; appoggiò il papato e così riuscì a farsi nominare Gran Conte di Sicilia. Inoltre, riuscì a gettare le basi per un'organizzazione dello stato meno basata sui signori feudatari, ma su una classe di burocrati formati da funzionari pubblici non legati all'aristocrazia e dove comunque la sua figura era quella che deteneva il potere assoluto.
Come sovrano cattolico fu fondatore di una serie di splendide cattedrali in Sicilia. Ma all'epoca della conquista normanna, la maggior parte degli abitanti della Sicilia erano di religione musulmana o cristiano-bizantina, e inizialmente la politica degli Altavilla in Sicilia fu prevalentemente orientata a sostenere la tradizione greco-basiliana. Ruggero I infatti per garantire l'unità del suo stato affidò alla chiesa bizantina il compito di rafforzare e sostenere nelle periferie il potere della dinastia: il rito bizantino infatti prevedeva la possibilità della subordinazione degli istituti ecclesiastici al sovrano, purché cristiano.
Nel 1098 papa Urbano II, per garantire la sopravvivenza di quelle comunità siciliane dove funzionari e clero, fedeli al patriarcato di Roma seguivano il rito latino, in linea con la politica bizantina di Ruggero, concesse l'amministrazione delle diocesi filo-romane al conte normanno, nominandolo in una bolla legato pontificio e conferendogli l'ereditarietà di tale titolo. Tale istituzione, detta Legazia di Sicilia, tendeva a tutelare il patrimonium ecclesiae siciliano e l'unità delle chiese cattoliche fedeli alla diocesi di Roma e non subordinate al Patriarca di Costantinopoli.
Per la prima volta la chiesa di Roma concedeva ad un sovrano laico molti privilegi amministrativi, fra i quali la possibilità di gestire le cariche episcopali, il patrimonio finanziario delle diocesi e l'istituzione di metropolie. Da allora le arcidiocesi della chiesa romana, in Sicilia, non si ponevano come soggetto giuridico indipendente, come nel resto d'Italia, ma, allineate con la politica bizantina, erano subordinate al potere laico degli Altavilla accentrato in Palermo.
Tra i figli di Ruggero, ricordiamo Costanza, che sposò nel 1095 Corrado re d'Italia, figlio dell'imperatore Enrico IV; Busilla che sposò Colomanno re d'Ungheria; e ovviamente Ruggero II, avuto da Adelaide, futuro Re di Sicilia e successore del padre. Ruggero morì a Mileto nel 1101.
Fonti:
- John Julius Norwich, I Normanni nel Sud (1971);
- Donald Matthew, I Normanni in Italia (1997);
- Guglielmo di Puglia, Le gesta di Roberto il Guiscardo (2003);
- Gaufredus Malaterra, De rebus gestis Rogerii Calabriae et Siciliae Comitis et Roberti Guiscardi Ducis fratris eius, a cura di Ernesto Pontieri (1928);
- Ferdinand Chalandon, Storia della dominazione normanna in Italia ed in Sicilia (2008);
- Isidoro Giannetto, Massimiliano Ragusa e Salvatore Tramontana, Ruggero I, Serlone e l'insediamento normanno in Sicilia. Atti del convegno internazionale di studi in Troina (2001).

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