Il ritrovamento delle reliquie dei Tre Santi tra storia, leggenda e contraddizioni


Quando sono state ritrovate le reliquie dei Tre Santi? E dove?

La storia dei tra Santi pur intrisa di leggende presenta alcuni dati certi, il martirio, avvenuto a Lentini tra il  256 e il 258 d.C., il trasferimento e il successivo ritrovamento dei loro resti mortali sui Nebrodi.

I documenti più antichi sui Tre Santi risalgono al 964 e si tratta di codici. La dedica ad un monastero dei santi Philadelphoi apparsa nel testamento di Gregorio del 1105 lascia ipotizzare che il ritrovamento sia avvenuto quantomeno alla fine del XI secolo. Gregorio però non ci dice il luogo di tale monastero.

Nel 1116 venne ultimato il Castello di San Filadelfio, presumibilmente si tratta della fortificazione del maniero sulla Roccaforte di San Fratello, almeno così riporta un diploma di fondazione, apparso a Napoli nel 1752.

Nel 1136 e nel 1145 due privilegi di Ruggero II riguardano la città di “Sactos Filadelphos”. Si tratta del primo documento ufficiale che ci informa di un borgo dedicato ad uno dei Tre Santi.

Nel 1154 il cartografo Edrisi cita l’abitato di “Filad.nt”, limitandosi solo a posizionarlo con le dovute distanze fra San Marco e Caronia.    

A Frazzanò si ha notizia di una chiesa edificata nel 1155 dedicata a San Filadelfio, e l’anno successivo ne viene dedicata una a S. Alfio.

In un atto notarile in possesso dell’archivio della Chiesa di San Nicolò di San Fratello, si fa risalire il ritrovamento delle reliquie dei Santi al 1312. Secondo tale documento, scritto nel XVI secolo, un contadino locale, tale Felice Lapso, rinvenne alcune casse contenenti tre corpi ed altri frammenti ossei che in seguito furono riconosciuti come i Tre Santi. Il documento dice anche che le reliquie furono portate inizialmente a San Filippo di Fragalà e successivamente presso il monastero di S. Maria dei Palagi sul Monte Vecchio.

A Mirto la devozione verso i tre Santi risale, secondo gli storici locali, al 1387 data del rinvenimento delle loro reliquie presso il Monastero di San Filippo di Fragalà.

A Lentini sono certi che i manufatti insigni dell’arte bizantina in loro possesso, con un cofanetto d’avorio, siano gli originali recuperati tra le rovine di Aluntium, contenenti le reliquie dei santi Alfio, Filadelfio e Cirino, comprese le croci pettorali scolpite, queste ultime conservate nel museo di Messina. Diverse sono le testimonianze che proverebbero come nel 1517, i Lentinesi, si mobilitarono per il recupero delle reliquie da San Filippo di Fragalà, insieme ad atti e documenti inerenti i tre Santi. Non citano mai San Fratello o San Filadelfio.

Inoltre, in seguito al recupero delle reliquie da San Filippo di Fragalà, sarebbero stati gli stessi lentinesi a donare la reliquia di San Filadelfio conservata nella parrocchia di San Nicolò di San Fratello.

Nell’anno 1545 a San Fratello si procede alla ricognizione dei corpi alla presenza dell’Arciprete e Clero di S. Maria, unitamente al clero di S. Nicola, Giurati e numeroso popolo, si redige un Verbale, nel quale si dice: “Trovandosi in questa Chiesa Maggiore e Matrice, sotto il titolo di S. Maria Assunta i Corpi dei tre Santi, Alfio, Filadelfo e Cirino ed altri Martiri Lentinesi, depositati da tempo immemorabile, in presenza di tutti tali Reliquie furono riviste e numerate e decentemente riposte in una religiosa Cappella”. La seconda ricognizione è avvenuta nel 1671.

Nella chiesa madre di San Fratello c’era una lapide con scritto:

“...questa antichissima Chiesa Maggiore e la Matrice dell'Università dei Sacti Fratelli sono sostenute da pietre eterne. Queste sono le sacre fondamenta della pia vecchia Aluntio, dove nacquero i fratelli…”.

Una seconda lapide diceva: “Ai Martiri di Aluntio Alfio, Filadelfo e Cirino, le cui venerabili promesse sono devotamente custodite in questa Maggiore e Madre Chiesa dell'Assunzione di Maria…”.

Studi e ricerche sulla vita dei tre Santi confermerebbero la loro origine pugliese, mentre diversi studi archeologici hanno più volte confermato che Aluntio si trovava sul monte di San Marco, mentre Apollonia sul Monte San Fratello.

Da notare che presso il tempio dei SS. Pietro e Paolo ad Acireale sono conservate delle reliquie, che appartengono secondo i fedeli proprio ai Tre Santi.

La comunità scientifica di Anversa ritiene credibile l’esistenza dei Tre Santi, ma giudica poco degni di fede i manoscritti esistenti postumi.

Fonti:  

  • Joanne-Angelus De Ciocchis. Sanctae Regalis Visitationis per Siciliam a Joanne Ang. De Ciocchis, Caroli III regis jussu: acta decretaque omnia, Vol. II (1836)
  • Mario Scaduto. Il monachesimo basiliano nella Sicilia medievale: rinascita e decadenza, sec. XI-XIV (Ed. Storia e Letteratura, 1947).
  • Michele Spadaro. I Nebrodi nel mito e nella storia (Ed. Edas, 1993). 
  • Luigi Vasi. Delle Origini e Vicende di San Fratello (Archivio Storico Siciliano, 1882)
  • Rocco Pirro. Notizie sacre della chiesa siracusana (1577).
  • A. Bonanno. Vita dei tre Santi Alfio, Filadelfio e Cirino (1837).
  • Antico manoscritto custodito presso la regia biblioteca di Bronte.
  • Codicillo Testamentario di Gregorio (Gregogio, Palmeri. Somma della storia di Sicilia).
  • Dissertazione sopra una statua di Marmo Di Gabriele Lancillotto Castelli (principe di Torremuzza) · 1749.
  • Ottavio Gaetani. Vitae Sanctorum siculorum (Palermo 1657);
  • Filadelfio Mauro. Istoria de’ SS. MM. Alfio Filadelfio Cirino e lor compagni (Catania, 1691);
  • Rocco Pirro. Sicilia Sacra (Palermo, 1773).
  • Benedetto Iraci. Bibliografia sui Santi Fratelli Martiri Alfio, Filadelfio e Cirino (Montedit Editore, 2021)
  • Antonino Bonfiglio. I Santi Martiri e i Santi confessori di Lentini (Ed. Saluta, 1966)
  • Elio Cardillo. I giorni di maggio. Appunti e riflessioni di un Devoto Spingitore sulla festa di Sant’Alfio (2005)
  • Salvatore Castorina. Guida e descrizione della Città di Aci Regale (Ed. Bonanno, 1989)
  • Saverio D’Amico. Ricerche storico critiche sull’antica Alunzio in Sicilia (1844)
  • Carmela Bonanno. Apollonia - Indagini sul Monte San Fratello (2008)

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