Racchiuso tra i torrenti Inganno
e Furiano, il territorio di San Fratello (83 Kmq) si estende in verticale fino
quasi a Monte Soro (1.840 m .s.l.m.)
quarta cima più elevata della Sicilia, dopo l'Etna e i monti delle Madonie.
Procedendo dalle quote più basse (300 mt s.l.m.) a quelle più alte (1.800 mt
s.l.m.) si osserva un graduale cambiamento della vegetazione, dovuto alla
presenza di diverse specie arboree ed arbustive.
Le aree non ricoperte da boschi
sono destinate al pascolo di bovini, ovini, caprini e ovviamente dei magnifici cavalli
“Sanfratellani” che vivono allo stato brado. Nella zona più elevata del territorio
sono facilmente raggiungibili due laghi: Maulazzo e Biviere.
Per gli amanti dei cavalli e
della natura, vi è un percorso naturalistico a cavallo da percorrere
all'interno del bosco di San Fratello. Durante l'itinerario il turista, oltre
ad ammirare le bellezze incontaminate ed integre della natura, può rinfrescarsi
alle sorgenti che sgorgano naturali in molte contrade.
Il territorio di San Fratello è
caratterizzato da colture agrarie, in ampi tratti collinari insistono piccoli
vigneti e diversi frutteti di minore interesse economico a carattere familiare
e tradizionali colture di oliveti.
Il favoloso Bosco di San Fratello ricade
all’interno dell’area protetta del Parco Naturale dei Nebrodi, ed è
attraversato dalla SS 289. La caratteristica particolare del Bosco di San
Fratello è che si conserva nella quasi sua totalità allo stato naturale ed è di
particolare bellezza il paesaggio che si presenta agli occhi del visitatore.
Il bosco oggi ospita nel suo
abitat naturale: volpi, gatti selvatici, istrici, martore, tartarughe terrestri
e diverse specie di uccelli.
Durante le escursioni naturalistiche attraverso
questi boschi, è possibile raccogliere funghi nel periodo autunnale e frutti di
bosco nel periodo estivo.
Nelle zone più basse del
territorio le aree verdi sono soprattutto arricchite dalla presenza di uliveti,
che producono una singolare qualità di olive e di olio extra-vergine, prodotti molto
apprezzati nella cucina locale. All'interno di questa fascia di vegetazione
troviamo anche sporadiche piante di mandorle.
Sul Monte San Fratello o Monte
Vecchio, laddove il territorio è caratterizzato da una grande varietà di rocce
e di affioramenti calcarei, il paesaggio è insediato da una pianta arbustiva:
l'Euphorbia, arbusto con chioma tondeggiante, densa di foglie verde chiaro, che
tra la fine dell'inverno e la primavera si ricopre di numerosissime
infiorescenze color giallo.
La vegetazione che si incontra,
superando il centro abitato fino a raggiungere le quote più elevate, è la
graduale espressione di cambiamento di diverse specie arboree ed arbustive, che
rappresentano una nota di vita importante del territorio ancora incontaminato.
La contrada Passo dei Tre, a
quota 800 metri
s.l.m., ospita il cerro (quercus cerris). Il cerro è una pianta arborea alta
oltre 20 metri
con chioma slanciata. Nell'ambito di questa fascia sono presenti formazioni
arbustive costituite da diverse rosacee spinose come il prugno selvatico, la
rosa canina, il rovo comune e il melo selvatico.
Proseguendo il cammino
incontriamo un lecceto di notevole estensione. Il leccio (quercus ilex)
localizzato generalmente ad alte quote è una pianta tipica dell'area
mediterranea, sempre verde con chioma densa, fitta e di forma ovoidale.
Salendo di quota troviamo
l'agrifoglio, piccolo albero o più spesso un arbusto con altezza variabile, di
forma conica, può essere considerato elemento di sottobosco di specie quercia e
faggete. Nelle quote più alte dove il clima e fresco e umido cresce il faggio,
pianta arborea alta sino a 20
metri con chioma ovale e rada. Da sottolineare, che la
faggeta del pizzo degli angeli è la più estesa ed importante del parco dei Nebrodi.
Il cerro, il leccio e il faggio
sono piante che producono ghiande, autentica ricchezza per il territorio di San
Fratello poichè forniscono una buona produzione foraggiera.
il Parco dei Nebrodi
Istituito il 4 Agosto 1993, il
Parco dei Nebrodi ha un'estensione di 85.687 ettari ed
interessa il territorio di 21 comuni. Notevole è la escursione altimetrica, che
da poche decine di metri sul livello del mare raggiunge la quota massima di 1.847 metri di Monte
Soro. Il Parco è suddiviso in 4 zone nelle quali, a seconda dell'interesse
naturalistico, operano particolari divieti e limitazioni, funzionali alla
conservazione e, quindi, alla valorizzazione delle risorse che costituiscono il
patrimonio dell'area protetta.
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