La costruzione della prima
Chiesa di San Nicolò di Bari a San Fratello è incerta. I primi documenti
storici parrocchiali sono risalenti al ‘500, in virtù della nuova tendenza di compilare i primi registri delle attività
religiose nelle comunità. C’è chi sostiene una sua fondazione subito dopo l’arrivo
dei normanni, ma ad oggi nessun documento storico conferma tale supposizione.
Lo storico Benedetto
Rubino nella sua opera "Folklore di San Fratello" affermava che la prima chiesa
del paese era dedicata ai Diecimila Martiri, ma anche tale affermazione non è
confermata da documenti, così come l’ipotesi avanzata da qualche storico che la
Chiesa di San Nicolò sia l’evoluzione sia strutturale, sia religiosa del culto
dei Diecimila Martiri.
E’ invece assai probabile che la Parrocchia di San Nicolò sia l’antica
Matrice di San Fratello, così come molti documenti sembrano attestare.
La Chiesa di San Nicolò in una cartolina risalente al 1900 |
A guardare le foto antecedenti la frana del 1922 è facile
ipotizzare che tra il ‘500 e il ‘600 la chiesa sia stata ricostruita o interessata
da lavori con l’intento di aumentarne prestigio e imponenza.
Questa nuova struttura era a croce latina, le sue tre bellissime
navate erano divise da pregevoli colonne di marmo rosso (recuperate dalle
rovine di un tempio dell'antica acropoli posta sul Monte Vecchio, così come
molti materiali della Chiesa) che unitamente all'arredo davano un aspetto di
sontuosità. Il piazzale era adornato da una balaustrata con una trentina di statue a mezzo busto di personaggi illustri.
Particolare del campanile e della cupola |
Oggi, di essa è rimasta solo l'ala destra e la parte inferiore del
campanile, la navata centrale e quella sinistra sono state distrutte in seguito
al movimento franoso del 1922 che danneggiò l’edificio in modo irreparabile,
senza peraltro abbatterlo. Il campanile costruito con marmo del luogo, porta la
data del 1635.
Negli anni ’50 la Chiesa di San Nicolò venne abbandonata, e nel
nuovo quartiere Stazzone venne costruita una nuova Chiesa di San Nicolò arredata
con i tesori della vecchia Matrice. Ovviamente per architettura mai la nuova
struttura avrebbe potuto eguagliare la bellezza della prima San Nicolò, in compenso
il nuovo edificio di culto sarebbe stato più grande.
Per anni l’antica San Nicolò è stata al centro di vari interventi di recupero, ma attualmente è ancora un rudere in abbandono. La nuova San Nicolò, invece, fu il nuovo
polo religioso del paese insieme alla Chiesa del Convento per circa 60 anni.
La nuova Chiesa è ha forma di croce latina, con cupola ricoperta di
rame al centro, alta 22 metri dal suolo e campanile defilato, all'interno
formata da tre navate divise da 10 colonne, arredata con gran parte dei
materiali marmorei, degli arredi sacri, come gli altari, le balaustre, le tele,
le statue, i quadri e con tutto quello che è stato recuperabile dalla vecchia
Chiesa di San Nicolò.
l'interno rappresentava una sintesi tra l'antico e il moderno: tra
le tante statue la "Madonna della neve" del XVI secolo, della scuola
del Gaggini, le statue dei tre Santi, quella del Sacro Cuore di Gesù (devozione
che nasce a San Fratello nel 1870), la tela raffigurante le anime del
purgatorio di Francesco Liuzzo del 1711, una del 1700 raffigurante la natività
realizzata da G. Tommasi e una tela di Olivo Sozzi raffigurante la Regina della
Vittoria con Santa Caterina da Siena, San Domenico e Santa Rosalia di fine
1700, che reca incastonati nella cornice di pregevole fattura 15 piccoli quadri
sui misteri del Rosario; I mosaici, in particolare il grande mosaico del Cristo
Risorto posto sull’altare maggiore e le decorazioni in seguito al restauro di
fine anni ’90 l'avevano trasformata rendendola particolarmente luminosa.
La storia di questa Chiesa è inscindibilmente legata alla vita
dell'Arc. Vito Ragusa (foto in basso a sinistra), rispettato e stimato uomo di Chiesa che ha dedicato la
vita alla Parrocchia di San Nicolò di Bari di San Fratello.
Purtroppo anche
questo edificio è stato interessato da un dissesto idrogeologico, il 14
febbraio 2010, che ha danneggiato la struttura
portante, provocandone la demolizione forzata che si è consumata di recente.
Recuperati i
tesori interni (quanto è stato possibile), resta a ricordo della Chiesa solamente
l’altare maggiore con il grande mosaico del Cristo Risorto, a sua volta al
centro di un nuovo progetto che mantenga vivo il ricordo, nonché la Sacralità
del territorio.
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