Reportage fotografico realizzato a San Fratello durante la Settimana Santa
“Ho voluto raccontare attraverso la fotografia quello che accade in questo periodo. Marzo 2012, eccomi a San Fratello con un gruppo di Giudei in una casetta di campagna, con il tepore di un caminetto acceso. Provano le musiche che intoneranno nel corso della Settimana Santa in paese. Si tratta di musiche molto particolari, dal sapore folkloristico che coinvolgono tutto il popolo sanfratellano. Si va avanti fino a tarda notte nonostante l’indomani ognuno dovrà recarsi al proprio lavoro. Tutto questo si ripete per tutte le sere per almeno un paio di mesi.
I Giudei altro non sono che normalissimi lavoratori, studenti, bambini che fanno il proprio dovere di giorno e si riuniscono la sera per arrivare preparati sia tecnicamente che emotivamente ai tanto attesi tre giorni.
Il fotografo Pino Grasso ha esposto le sue foto presso il
chiostro francescano della Chiesa del Convento, in una mostra fotografica che
ha ricevuto numerosi consensi. Un successo testimoniato anche dall’uscita del
libro “l’Occhio del Giudeo”, un reportage fotografico della Settimana Santa di
San Fratello acquistabile anche in versione online.
“Ho voluto raccontare attraverso la fotografia quello che accade in questo periodo. Marzo 2012, eccomi a San Fratello con un gruppo di Giudei in una casetta di campagna, con il tepore di un caminetto acceso. Provano le musiche che intoneranno nel corso della Settimana Santa in paese. Si tratta di musiche molto particolari, dal sapore folkloristico che coinvolgono tutto il popolo sanfratellano. Si va avanti fino a tarda notte nonostante l’indomani ognuno dovrà recarsi al proprio lavoro. Tutto questo si ripete per tutte le sere per almeno un paio di mesi.
E’ una vera passione quella del Giudeo....
I Giudei altro non sono che normalissimi lavoratori, studenti, bambini che fanno il proprio dovere di giorno e si riuniscono la sera per arrivare preparati sia tecnicamente che emotivamente ai tanto attesi tre giorni.
Con l’aiuto di un caro ragazzo, Salvatore Oddo, riesco a
visitare più gruppi di Giudei nelle loro dimore di Campagna. Comincio ad
assaporare sempre più il clima che si respira tra loro. Gli odori, i sapori, il
sentimento d’amicizia, che in questo periodo diventa più forte. Più giro per
questi luoghi, più gente conosco e più la mia sensazione d’emozione aumenta.
Comincio ad avvertire dei brividi dentro che prima non provavo. Beh, è
un’esperienza unica, forte...mi piace!
Questa è una cosa che avrei dovuto fare da tempo, ma
purtroppo lo faccio solo adesso, devo recuperare il tempo perduto. Quindi
chiedo, chiedo, chiedo... voglio sapere più possibile su questa manifestazione,
voglio conoscerli meglio, voglio capire cosa pensano, cosa provano, cosa sentono...
Mi metto alla ricerca di materiale che possa essermi utile, lo trovo e comincio
a leggere....
Decido che dovrà essere un racconto visto da una prospettiva intima e diversa dal normale spettatore e cioè quella del Giudeo. Sarà lui che guarderà per me, sarà lui che mi guiderà in questo progetto.
Sarà “l’occhio del Giudeo!”.
Decido che dovrà essere un racconto visto da una prospettiva intima e diversa dal normale spettatore e cioè quella del Giudeo. Sarà lui che guarderà per me, sarà lui che mi guiderà in questo progetto.
Sarà “l’occhio del Giudeo!”.
Grazie
RispondiElimina(P.Grasso)