Dopo gli smottamenti di qualche anno fa, a San Fratello il Centro Sociale e le Case Popolari versano ancora in stato di abbandono e
degrado.
di Salvatore Mangione.
SAN FRATELLO - La cittadinanza, avendo appreso dell’imminente scadenza
dell’ordinanza di Protezione Civile per gli interventi urgenti e indifferibili
nel territorio flagellato dal dissesto idrogeologico, continua ad essere in
apprensione. In molti hanno segnalato situazioni che la dicono lunga sulla
reale situazione in cui versa il centro montano.
Con delusione si nota
l’abbandono da cinque anni di due strutture di interesse pubblico: il Centro Sociale, nuovo di zecca, utilizzato solo per qualche mese per attività
didattiche della scuola dell’obbligo, stravolgendo le finalità per cui era
stato costruito. Costato un milione e mezzo di euro e realizzato a ridosso
dell’altra struttura comunale delle case popolari.
Siamo in contrada Riana,
dove da 15 anni avevano trovato alloggio ben 16 famiglie. Una zona tranquilla
e vicina a strutture pubbliche come la chiesa, le scuole e la casa protetta. Lo
stesso giorno del disseto gli abitanti del quartiere decisero di non toccare
nessun mobile, chiudere a chiave e di rispettare l’ordinanza di sgombero.
Sia
il Centro Sociale come anche le Case Popolari si erano spostate di pochi
centimetri, con una inclinazione non visibile ad occhio nudo. In questi anni
sono stati effettuati sopralluoghi, carotaggi e sopralluoghi monitorando non
solo i pericoli, ma anche eventualmente gli smottamenti.
Ma nonostante si fosse
pensato al peggio, non c'è stata alcuna modificazione ambientale. Ancora oggi
nessuna decisione è stata adottata. Il Centro Sociale è chiuso, abbandonato e
in fase di degrado e le Case Popolari chiuse. Le famiglie evacuate vivono
ancora in case di fortuna.
Fonte: gazzetta del sud
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