ATTUALITA'
Tante difficoltà burocratiche e tecniche nel frattempo si sono frapposte per il rientro. Anche questa pagina fa parte della storia paesana che attende di essere ascritta fra le grandi opere da completare.
Salvatore Mangione.
Nessun intervento ancora è stato deciso in merito alla
salvaguardia delle case popolari del quartiere Stazzone. La legittima
aspirazione degli abitanti diventa a distanza di anni quasi un incubo. Come mai
non si riesce a ottenere un tavolo tecnico che possa definire l'assurda situazione
di chi, ha avuto l'ordinanza di evacuazione nell'imminenza del dissesto del
2010, gli è stato concesso di lasciare i mobili e tutte le masserizie
all'interno delle abitazioni e a distanza di sei anni ancora non può entrare in
possesso dei propri beni?
Tante difficoltà burocratiche e tecniche nel frattempo si
sono frapposte per il rientro, sino alle ultime che vedrebbero le tre
palazzine, depotenziate nella loro struttura cementizia, spostate di alcuni
centimetri a causa del dissesto senza che sia stato adottato alcun
provvedimento di recupero o di demolizione. Tante famiglie, che cercano casa,
che vivono in alloggi di fortuna, senza autonoma sistemazione da tre anni. Solo
in quel quartiere erano in diciotto nuclei familiari, che sperano e attendono decisioni
superiori.
Tanti lavori nel frattempo sono stati realizzati nel
quartiere, compresi i pozzi e le paratie. Anche questa pagina fa parte della
storia paesana che attende di essere ascritta fra le grandi opere da
completare. Dopo tanti incontri fra Palermo e Messina, sarebbe ora che chi di
competenza, fra l'Istituto Case Popolari e la Protezione Civile del
dipartimento regionale della Sicilia, prendesse provvedimenti.
fonte: gazzetta del sud
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