Il Parco dei Nebrodi vuole aiutare le imprese e poi chiede 30mila euro l’anno per il Rifugio del Parco
ATTUALITA'
Riaprirà in estate la struttura in Contrada Muto a San
Fratello, ma i costi di gestione sono fuori mercato.
E’ quanto mai curiosa la vicenda che vede da una parte il
Parco dei Nebrodi in prima linea per aiutare le imprese del territorio a
promuovere e valorizzare i prodotti tipici e gli angoli più suggestivi del
nostro comprensorio, e contemporaneamente lo stesso ente affidare ad una ditta
locale la gestione del Rifugio del Parco, il casolare sito in contrada Muto a
San Fratello con una base d’asta che parte dalla bellezza di 30 mila euro
l’anno, che l’ente intascherà solo per la concessione.
La ditta dovrà farsi carico di tutte le altre spese di
gestione che richiede la struttura ricettiva, tasse varie e quant’altro. Senza
dimenticare che la struttura non è raggiunta dalla rete elettrica, né da altri
servizi cittadini, in quanto sita ben all’interno del bosco di San Fratello, e
perciò necessita di un gruppo elettrogeno, di ditte esterne addette allo spurgo e via
dicendo. Una cifra perciò che si colloca in un contesto già di per sé totalmente
fuori mercato, che non può agevolare in nessun modo le aziende interessate alla
gestione.
La precedente ditta aveva alzato bandiera bianca dopo alcune
stagione a causa dei costi esorbitanti per gestire il casolare, che comunque
godeva di un notevole giro di clienti come confermano le recensioni sul noto
sito internet TripAdvisor. Adesso è di pochi giorni la notizia ufficiale che prima
dell’arrivo della stagione estiva, la struttura verrà riaperta al pubblico,
sperando che i nuovi gestori possano durare più a lungo, e magari riuscire a
consolidare una realtà in un comprensorio di straordinaria bellezza.
Ma è quanto mai doveroso segnalare all’Ente Parco che queste
cifre non possono aiutare nessuna promozione e/o valorizzazione del
territorio. Sono cifre che non rappresentano neppure il nostro mercato
economico. Sia chiaro, questo è un fardello che non agevola certo ad incrementare la domanda
lavorativa nel settore ricettivo.
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