ATTUALITA'
I Boars di Cuasso. San Fratello è
una cittadina di quattromila abitanti in provincia di Messina.
Giulio Maria Grisotto.
Cuasso al
Monte, in provincia di Varese, ne conta circa tremila e cinquecento.
Sono agli antipodi dello stivale, distanti circa un giorno
pieno di auto o di pullman.
Ma allora, cos’hanno in comune queste due realtà che ci
appaiono così distanti? A dire il vero, molto più di quello che si potrebbe
desumere da un’occhiata fugace all’atlante.
Scopriamo infatti che la sua fondazione fu opera di coloni e
soldati lombardi, che avevano seguito il conte Ruggero nelle sue mire
espansionistiche siciliane.
Tommaso Fazello, nel suo De Rebus Siculis, ci dice che
furono proprio queste genti, arrivate dal Nord Italia, ad imporre il nome di
San Frareau all’intero borgo.
Ancora oggi, pensate, il dialetto sanfratellano è
qualificato dai linguisti come una forma di gallo-italico e gli abitanti
vengono apostrofati dagli altri siciliani, spesso forse con intento anche poco
scherzoso, “lombardi”.
Ora, la cosa che ci fa scappare un sorriso sorpreso da “tu
guarda alle volte il caso” è che, nel periodo del miracolo economico italiano,
molti dei “Sanfrardean”, discendenti da quella milizia del conte Ruggero, sono
partiti per fare fortuna proprio alla volta di quella terra lombarda lasciata
secoli prima e gran parte di loro giustappunto a Cuasso al Monte.
Il legame tra le due collettività è tutt’ora molto intenso:
non vi è un vero e proprio gemellaggio tra i due comuni ma, tra i Cuassesi, c’è
chi ha un cugino, un nonno o uno zio rimasto a San Fratello.
I Boars, la tifoseria dell’Fc Cuassese – di cui avevamo già
scritto in un precedente articolo – ha pensato di provare a dare un po’ più di
forma al legame identitario che vincola idealmente le due realtà montane.
Così, i suoi appartenenti si sono messi in contatto con i
tifosi del San Fratello e hanno deciso di supportarli con la propria presenza
durante il derby “montanari/marinotti” con l’Asd Acquedolci.
Sicuramente il sostegno della piccola delegazione cuassese
non è stato determinante per ribaltare il pronostico – gli Acquedolciani hanno
vinto con un roboante 4 a 1 – ma l’accoglienza è stata così calorosamente
entusiastica da far passare, forse, il match in secondo piano: “tutto pagato,
sorrisi sinceri e intensa gratitudine da parte dell’intera cittadinanza san
fratellana” è stato il leitmotiv del racconto della trasferta.
Lo scambio di sciarpe ha visto partecipe addirittura Sara
Caprino, presidente dell’Asd San Fratello.
Possiamo quindi ancora una volta affermare che, dove le
istituzioni non hanno avuto modo di arrivare, sono giunti lo sport e il tifo: a
Febbraio 2018, quelle 24 ore di macchina, non sembrano più così spossanti
perché Cuasso e San Fratello sono vicine come non mai. Ad maiora. Anzi, ad
astra.
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