CRONACA
Nel 2011 il bando che portò al processo per maxi truffa. Scadranno il 23 aprile i termini per partecipare. La base d'asta è oltre due milioni 371mila euro. Negli scorsi anni, complice l'inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio di otto persone, ci si era affidati alla collaborazione con il Corpo forestale dello Stato. Poi i problemi con l'indisponibilità dei vigili del fuoco a proseguire.
Nel 2011 il bando che portò al processo per maxi truffa. Scadranno il 23 aprile i termini per partecipare. La base d'asta è oltre due milioni 371mila euro. Negli scorsi anni, complice l'inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio di otto persone, ci si era affidati alla collaborazione con il Corpo forestale dello Stato. Poi i problemi con l'indisponibilità dei vigili del fuoco a proseguire.
Simone Olivelli.
I privati per spegnere i roghi estivi. A
distanza di anni, la Regione torna a percorrere la strada
della gara d'appalto per affidare il servizio antincendio aereo.
Il 20 marzo è stato pubblicato un bando del valore di oltre due milioni
371mila euro. Cifra che, considerando l'Iva e le somme a disposizione
dell'amministrazione tra ore suppletive e spese di varia natura, supera i tre
milioni.
La ricerca riguarda sei mezzi in totale: uno da
utilizzare fino a novembre, gli altri cinque fino a ottobre. Nel complesso
saranno garantite 1040 ore di volo. Per quanto riguarda invece
le basi da usare, sono previste le elipiste di Randazzo, Piazza Armerina,
San Fratello, Valderice, Geraci Siculo e Palermo. Alle quali, in funzione di
appoggio, si aggiungerebbero Menfi e Malfa, sull'isola di Salina.
Il ricorso ai privati in Sicilia potrebbe
ritornare dopo anni in cui, volenti o nolenti, se ne è fatto a meno. E
soprattutto a distanza di quasi sei anni dall'inchiesta sulla presunta maxi-truffa ai danni della
Regione. Partita dalla procura di Perugia e presto arrivata in Sicilia,
l'indagine ha fatto luce sull'iter che, nel 2011, aveva
portato all'aggiudicazione di un appalto triennale da parte
dell'associazione temporanea d'imprese (Ati) formata da Heliwest, Elifriulia, Elitellina ed Elimediterranea. Unica
partecipante alla gara, con la garanzia di vincerla - secondo l'accusa
- grazie ai buoni uffici debitamente remunerati dell'allora direttore del
servizio Francesco Sgueglia. Per i magistrati, le imprese avrebbero goduto
dell'opportunità di non garantire sul territorio il personale e i mezzi
previsti dal bando. Ed è proprio per queste pesanti accuse che, a dicembre
2016, il tribunale di Palermo ha rinviato a giudizio otto persone. Il
processo, che al momento si trova ancora all'inizio del dibattimento in primo
grado, si è però presto impantanato per la lentezza nel notificare un atto
a uno degli imputati, che risulta residente in Svizzera.
Già prima del rinvio a giudizio, la vicenda aveva dato
il la all'allora presidente della Regione Rosario Crocetta di
stigmatizzare il coinvolgimento dei privati nella gestione di un settore
ritenuto delicato come quello dell'antincendio. Opposizione che, a dicembre
2014, porta a una delibera di giunta con cui il governo regionale si
dichiara a favore dell'uso di mezzi statali. L'esperimento - dettato perlopiù
dalla necessità - era stato peraltro già effettuato nei mesi precedenti,
quando in piena estate la Regione aveva stipulato una convenzione con
il Corpo forestale dello Stato. A quella decisione si era arrivati, dopo un
primo tentativo di indire una gara andata poi deserta. La
collaborazione tra Regione e forestali dello Stato si è prorogata di
anno in anno fino al 2016, ovvero fino a quando l'allora presidente del
consiglio Matteo Renzi non ha deciso la dismissione del
Corpo.
Ciò di fatto ha comportato, l'anno scorso, forti
momenti di tensione tra Crocetta e il Corpo nazionale dei vigili
del fuoco, al quale è stato trasferito parte del parco mezzi dei forestali. Il
governo regionale avrebbe voluto avviare una nuova convenzione, ma
l'auspicio è stato frustrato da una serie di impedimenti e
indisponibilità, che hanno spinto il governatore a denunciare, tanto sui
media quanto in commissione Ambiente al Senato, lo stato di
abbandono in cui era stata lasciata la Sicilia, già da diverse settimane messa
in ginocchio dagli incendi.
Oltre sei mesi dopo, a incassare
nuovamente l'indisponibilità dei vigili del fuoco è stato il nuovo governo
Musumeci. «La direzione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco ha
formalmente comunicato di non poter assicurare l'utilizzo di velivoli ad
uso esclusivo alle regioni», si legge nella relazione che accompagna il
bando. Da qui la decisione di chiedere una mano nuovamente ai privati, sempre
che questi ultimi non giudichino troppo basse le somme offerte. Memori
dei 15 milioni che la Regione stanziò per il noleggio degli
elicotteri tra 2011 e 2013 e consapevoli del fatto che - come si legge nel
bando - il valore dell’appalto è stato determinato utilizzando voci di
costo risalenti a tre anni fa, dopo che l'Associazione elicotteristica italiana ha
reso noto di «non essere in condizione di inviare il prezzario».
Fonte: meridionews.it
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