ATTUALITA'
I giovani
percorreranno i sentieri già attraversati da santi loro coetanei. Cammini,
individuati in gran parte delle 18 diocesi siciliane, che condurranno nella
Capitale. Santi diocesani protagonisti a Patti. La partenza del gruppo è prevista dal Santuario del “Letto Santo” a Santo Stefano di Camastra. Il gruppo poi si sposterà a San Fratello dove approfondirà la figura di San Benedetto il Moro, frate francescano laico dalla pelle scura giunto in Sicilia dalle coste dell’Africa.
Filippo
Passantino.
Oltre mille
giovani in cammino dalla Sicilia a Roma per incontrare Papa Francesco l’11 e 12
agosto, in prossimità del Sinodo dei vescovi a loro dedicato. Una méta che
raggiungeranno percorrendo sentieri già attraversati da santi loro coetanei.
Cammini, individuati in gran parte delle 18 diocesi siciliane, che condurranno
nella Capitale.
Così vivranno “Per mille strade”, fase di avvicinamento alla
due giorni romana. Non ci sarà un punto di ritrovo nell’isola per tutti i
ragazzi che parteciperanno alle diverse iniziative. Sarà comune solo la
destinazione finale: Roma. “Sei diocesi, quelle della Sicilia occidentale,
hanno scelto di compiere un percorso assieme di 150 chilometri”, spiega al Sir
don Gaetano Gulotta, responsabile della Pastorale giovanile regionale. Si
tratta di quelle di Palermo, Piana degli albanesi, Agrigento, Mazara
del Vallo, Monreale e Trapani. “I ragazzi che provengono da lì
percorreranno il cammino di santa Rosalia. Al termine di ogni tappa ci si
soffermerà a riflettere su un tema”.
Il sacerdote
le scandisce una per una, partendo da Santo Stefano di Quisquina, luogo in cui
si trova l’eremo della santa: a Prizzi, il lavoro; a Corleone, la legalità; al
Santuario di Tagliavia, l’ambiente e la spiritualità; a Piana degli albanesi,
l’identità culturale. Infine, a Palermo, nella cattedrale si svolgerà una
veglia di preghiera sia sulla tomba di don Pino Puglisi, alla vigilia del 25°
anniversario del martirio, sia davanti l’urna di santa Rosalia. La meta finale
sarà il Santuario dedicato alla santa, a Montepellegrino. “Rosalia, che era una
giovane, dà un messaggio chiaro ai giovani: per amore del suo Signore ha scelto
di restare nella sua terra – afferma don Gulotta -. In questo tempo di
emigrazione per i ragazzi, vogliamo presentare loro il messaggio della santa:
restare e scommettere sulle risorse della Sicilia per riprendere in mano la
situazione”. Sulle orme di altri tre santi cammineranno i giovani delle diocesi
di Acireale e Catania: Alfio, Cirino e Filadelfo. Il punto di
partenza sarà la basilica di San Giacomo-Santuario Madonna della Catena, a
Castiglione di Sicilia. L’itinerario di preghiera e meditazione continuerà
attraverso il Santuario di Santa Maria della Vena, la Chiesa Madre di
Sant’Alfio. Meta finale, a Trecastagni, il Santuario dedicato ad Alfio, Cirino
e Filadelfo.
Santi
diocesani ancora protagonisti a Patti. La partenza del gruppo è prevista
dal Santuario del “Letto Santo”, dedicato a Gesù Crocifisso, a Santo Stefano di
Camastra. Il gruppo poi si sposterà a San Fratello dove approfondirà la figura
di san Benedetto il Moro, frate francescano laico dalla pelle scura giunto in
Sicilia dalle coste dell’Africa. In seguito, attraverserà Alcara Li Fusi per
conoscere la figura di san Nicolò Politi, eremita. A Frazzanò incontrerà quella
di san Lorenzo Confessore, monaco basiliano, mentre a Naso san Cono, anch’egli
monaco basiliano. I giovani arriveranno a Patti nella cattedrale di san
Bartolomeo, dove sono custodite le reliquie di santa Febronia. Il
pellegrinaggio si concluderà nel Santuario della Madonna del Tindari, uno dei
santuari mariani più conosciuti della regione. “Complessivamente circa 50
pellegrini percorreranno 100 chilometri in 8 giorni”.
Altro
riferimento per i giovani siciliani è Maria. La sua figura sarà approfondita in
maniera diversa da alcune diocesi. “Pellegrinaggi mariani di un giorno saranno
organizzati dalle diocesi di Enna e Piazza Armerina. Farà lo
stesso quella di Siracusa”, spiega don Gulotta. Attraverseranno i santuari
mariani della zona i ragazzi di Caltagirone: santa Maria della stella; santa
Maria liberatrice dai pericoli; Madonna del piano e, infine, il santuario
mariano diocesano della Madonna del ponte. Faranno così tappa, dal 2 al 5
agosto, a Militello, a Vizzini, a Grammichele, fino a giungere a Caltagirone.
Differente l’iniziativa della diocesi di Noto, che si metterà in cammino
sulle orme di Maria, visitando alcuni tra i santuari mariani più noti in Italia
per poi arrivare a Roma. Le tappe saranno: Tindari, Pompei e Loreto. Infine, la
diocesi di Ragusa che percorrerà, dal 7 agosto, la via francigena arrivando in
pullman a Viterbo, dove i giovani saranno accolti nella parrocchia Santa Maria
della Grotticella. Molti i luoghi dove si soffermerà il gruppo: Capranica,
monastero Benedettino di Bassano Romano, parco del Veio e cascate del Monte
Gelato, chiesa della Madonna del Sorbo. In attesa di definire gli ultimi
dettagli per i pellegrinaggi, don Gulotta si rivolge ai giovani che
parteciperanno con un messaggio di incoraggiamento:
“Nella terra
di Sicilia c’è speranza e si può costruire la civiltà dell’amore”.
Per
riuscirci, indica una condizione: “Tenere il cuore aperto”. Il tema del lavoro
è centrale nelle riflessioni del direttore della Pastorale giovanile siciliana,
perché calato in una regione con il 53% di disoccupazione giovanile, secondo i
dati Eurostat sul 2017. Uno tra i peggiori dati a livello europeo. “In
prospettiva del Sinodo vogliamo dire ai ragazzi che non devono andare a cercare
all’estero un lavoro modesto, vivendolo come realizzazione. Lo stesso lavoro
qui darebbe frustrazione”. Quindi, l’invito a essere protagonisti anche nella
Chiesa. “Qualcosa di grande che vorremmo donare ai nostri giovani è la
speranza. Perché oggi soffrono per la mancanza di speranza, loro e le loro
famiglie. Metterci in cammino significa non voler rimanere succubi di quello
che succede”.
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