60 anni di mostra mercato concorso del cavallo sanfratellano, tra natura arte e storia, quale futuro?



Salvatore Mangione.
San Fratello. 60 anni di mostra mercato concorso del cavallo sanfratellano, tra natura arte e storia, quale futuro? Sarà questo il tema del convegno di studi che aprirà sabato 6 alle ore 18 la manifestazione zootecnica. Presso l'aula consiliare alle ore 18 nel nuovo palazzo dell'Aquila, tanti gli esperti chiamati a relazionare con l'obiettivo di  rilanciare l'immancabile appuntamento autunnale. Il cavallo rappresenta la produzione tipica di questa zona situata sulle pendici settentrionali dei Monti Nebrodi.
Quasi tutta la produzione mulina siciliana è basata sulle fattrici della razza sanfratellama incrociate con l'asino ragusano. Gli esemplari molto pregiati che forniscono in particolare l'Esercito italiano e gran parte della rimonta in questo settore viene fatta proprio in Sicilia.Oggi è molto ricercato il cavallo sanfratellano per il turismo equestre data la sua resistenza organica, il potente apparato motorio, la robustezza e la naturale frugalità. Con l'utilizzo dei cavalli, gli operatori dei Nebrodi potrebbero programmare un avvenire più sicuro, senza lasciare all'improvvisazione di una fiera o ad una semplice manifestazione un secolare patrimonio equino che affonda le sue origini alla fine dell'XI° secolo, con l'arrivo dei Normanni e con i primi incroci con i cavalli arabi provenienti dalla terra santa delle prime crociate. Nel passato il cavallo è stato oggetto di numerosi incroci con differenti razze al fine di un miglioramento delle sue caratteristiche. Le prime notizie su incroci eseguiti a questo scopo risalgono, addirittura al 1826, mentre rimane sostanziale la tenuta dei famosi registri anagrafici che gelosamente custoditi dall'Istituto Incremento Ippico ubicato a Catania e fermo da un lustro, per mancati rimborsi delle necessarie spese al personale regionale ed agli allevatori.
Quindi è estremamente urgente ripristinare la selezione annuale e l'iscrizione dei soggetti nati da incroci solo sanfratellani per la conservazione della razza. Nei primi anni del secolo scorso sono stati utilizzati anche stalloni tedeschi Meclemburghjesi ed inglesi Hanckaneys sotto la direzione dell'Istituto regionale ed inoltre spagnoli, salernitani, maremmani, anglonormanni della razza ungherese Nonius. Non si è comunque sminuita l'originalità della razza sanfratellana anzi si è migliorata rendendola più docile e molto elegante.

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