Salvatore Di Bartolo.
Una comunità montana, nel cuore dei monti Nebrodi, in
Sicilia, dove da nove anni il 14 febbraio non è semplicemente il giorno di San
Valentino, per ragione che esulano dalla fede o dalla cultura. Infatti, a San
Fratello, a partire dall’anno 2010, il 14 febbraio è più tristemente ricordato
come il giorno della frana di San Valentino.
Il 14 febbraio, tutto il mondo ha festeggiato San Valentino
da Terni vescovo e martire cristiano protettore degli innamorati. Tutto o
quasi, dal momento in cui alcuni tribunali di paesi a forte vocazione islamica
quali: Pakistan, Arabia Saudita e Malesia, hanno severamente proibito di tenere
qualsivoglia festeggiamento in onore del santo cristiano per motivazioni di
carattere culturale e religioso.
Qualche sporadica eccezione è possibile tuttavia trovarla
anche nel mondo occidentale, seppur per motivazioni del tutto differenti da
quelle sopra citate, vedi lo strano caso della Catalogna, regione spagnola in
cui il 14 febbraio è un giorno assolutamente normale.
Infatti, per i catalani ci pensa Sant Jordi a fare le veci
di San Valentino. Esiste, poi, una comunità montana, nel cuore dei monti
Nebrodi, in Sicilia, dove da nove anni il 14 febbraio non è semplicemente il
giorno di San Valentino, per ragione che esulano dalla fede o dalla cultura.
Infatti, a San Fratello, a partire dall’anno 2010, il 14 febbraio è più
tristemente ricordato come il giorno della frana di San Valentino.
Era una fresca e soleggiata domenica mattina di nove anni fa
e sarebbe dovuto essere per tutti un giorno di festa e allegria. Gli innamorati
di ogni età si accingevano a celebrare il giorno tanto atteso, gli amanti dei
balli erano ormai pronti a dare il via a i festeggiamenti del carnevale.
Ma quel fatidico giorno, da tutti un pò romanticamente
immaginato come sereno e festoso, le cose andarono diversamente. Fu proprio
quel giorno a far perdere la serenità e il buon umore ai cittadini di San
Fratello. Un terribile dissesto idrogeologico in poche ore spazza
letteralmente via due quartieri. E ad andare distrutti quel giorno non furono
solo i sacrifici di una vita di decine di famiglie. Quel maledetto giorno
andarono distrutti tanti sogni, speranze e aspettative.
Da quel terribile giorno nulla fu come prima. Qualcuno andò
via costretto a dover abbandonare il centro definitivamente, taluni dopo
qualche tempo poterono farvi ritorno, tali altri non vollero far ritorno
conservando nella mente e nel cuore qualcosa che credettero di aver perso per
sempre, ci fu poi chi non ebbe neppure il tempo e la fortuna di assistere a
quella tanto attesa ricostruzione. La ricostruzione che va avanti da nove lunghi
anni e nei quali tanto è stato fatto, specie se si va a raffrontare il caso San
Fratello con altri casi nazionali, e per tale ragione un grazie sincero va
rivolto a quanti hanno profuso i loro sforzi, le Istituzioni, i funzionari, i
cittadini. Il Governo del tempo guidato da Silvio Berlusconi con l’attivismo
della sempre generosa Stefania Craxi, allora sottosegretario, di recente
insignita della cittadinanza onoraria Sanfratellana, l’ex governatore siciliano
Raffaele Lombardo, l’allora capo della protezione civile Guido Bertolaso,
l’amministrazione comunale guidata dal dott. Salvatore Sidoti Pinto, rieletto
sindaco lo scorso giugno.
Tanto è stato fatto. Si. Ma tanto ancora va fatto. Alla
ricostruzione materiale dovrà seguirne una morale affinché tutti quei sogni,
quelle speranze e quei progetti, ormai, da troppo tempo riposti in un cassetto
possano essere riesumati e coltivati. Lo merita San Fratello, desiderosa di
riscoprire i fasti di un tempo che fu e lo meritano ancor di più i
Sanfratellani perché tutti gli sforzi, i sacrifici, i bocconi amari mandati
giù, le delusioni e le lacrime versate in questi anni possano avere finalmente
un senso.
fonte: scomunicando.it
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