Frà Giuseppe Maggiore.
Oggi in ogni angolo della terra
si festeggia San Valentino, la festa degli innamorati. Credo che ognuno di noi
è innamorato di qualcuno, credo che quel qualcuno non necessariamente deve
essere una persona fisica, può essere anche un luogo.
Terra gonfia di acque, offesa, maltrattata, terra che si
ribella, ma è la nostra Terra.
Solo l’amore, il senso di appartenenza ha reso possibile
trovare un equilibrio che permette agli amanti di quella piccola porzione di
terra dove sorge uno dei borghi più belli della provincia di Messina di
ritrovare la normalità.
Come non ricordare la reazione dei giovani che hanno lottato
per ricostruire la squadra di Calcio, o l’animazione del carnevale, o il Palio,
le sagre e tantissime altre attività, anche imprenditoriali e commerciali, che
sono il segno tangibile di una comunità che non è rimasta sotto le macerie ma
che pian piano si rialza, risorge, come quel Cristo che primeggia la piazza
dove sorgeva la bellissima chiesa di San Nicolò che tutti ci auguriamo che sia
ricostruita.
“Non si può negare la vicinanza dello Stato e della Regione
Sicilia, ieri con l’ingegnere Lo Monaco oggi con l’ingegnere Foti della
Protezione Civile” – afferma il Sindaco dottor Salvatore Sidoti che quel giorno
di 9 anni fa, (giorno del suo compleanno) era sindaco.
I lavori continuano, alcune case sono ancora in fase di
demolizione, proseguono i lavori di qualificazione urbana: infatti dove
sorgevano le scuole elementari sarà costruito un campetto di calcio con la
tribuna e un centro polifunzionale con una palestra per le scuole.
Il sindaco inoltre in un’intervista asserisce che gli
interventi sinora effettuati hanno esplicato la loro efficacia e i frequenti
collaudi attestano che non ci sono movimenti.
I soldi spesi per San Fratello sono davvero tanti. Ne vale
la pena?
Non si può cancellare dalla cartina geografica un paese che
ha resistito a ben tre frane, non ci sono riusciti gli eventi naturali non può
farlo l’uomo.
San Fratello ha una storia millenaria, ha le sue tradizioni,
la sua lingua, i suoi cavalli e i suoi boschi… ha il suo Santo.
Lasciatelo scrivere con profonda
fede ma con fierezza: San Fratello non molla perché è protetto, custodito e
amato dal suo San Benedetto il Moro a cui ha dato i natali. Con cognizione di
causa dico che una delle componenti di un ritorno alla normalità del popolo
sanfratellano è la fede.
Chi ha vissuto quei drammatici giorni non scorderà mai quel
crocifisso steso sulle spalle di tantissimi giovani che facevano a gara per
portare quello che per loro non è un semplice pezzo di legno ma è il Salvatore
del mondo. Un mio carissimo e fraterno amico a mo’ di scherzo, ma con tono
convinto, disse che il vero capo della protezione Civile era Colui che stavano
portando per le vie del paese accompagnato da singhiozzi e lacrime che si
trasformavano in preghiera e salivano dritte al cielo come profumo di incenso.
La vera frana è l’inefficienza, l’incompetenza nel portare
avanti le responsabilità, l’indifferenza o il menefreghismo. La ricostruzione è
affidata solo a chi ha il senso di appartenenza e sa amare senza pensare quale
sarà la ricompensa.
A tutti i Sanfratellani che amano la loro terra la loro
Rocca Forte, buon San Valentino.
fonte: messinaora.it
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