La chiesa del Crocifisso di San Fratello, un unicum da preservare e non dimenticare.



Benedetto Di Pietro.
La chiesa del Crocifisso di San Fratello si presenta come chiesa barocca, con gessi all’interno e festoni decorati in oro. All’esterno presenta tre entrate di cui due soppresse. Quella centrale ad arco, ora chiusa, è rivolta a Ovest e un tempo doveva essere l’ingresso principale, con scala d’accesso che dopo la chiusura è stata eliminata. La chiave di volta dell’arco, in marmo bianco, è costituita da bassorilievo con una testa di angelo ed è sormontata da sculture, anch’esse in bassorilievo, che raffigurano una Pietà e simboli della passione di Cristo (i tre chiodi della crocifissione; la colonna della flagellazione sovrapposta alla canna che sostiene la spugna che venne imbevuta di aceto e offerta a Gesù morente in croce; la scala con la quale Cristo venne deposto dalla croce è sovrapposta alla lancia con cui il soldato Marco Longino diede il colpo al torace del Crocifisso e, in ultimo, la corona di spine).
La costruzione si trova nel borgo insigne della cittadina ed è di forma ottagonale, tipica dei battisteri, e con ogni probabilità in origine tale è stata la sua funzione in appoggio alla vicina chiesa di San Nicolò di Bari, ora distrutta, già esistente a partire dagli inizi del Cinquecento.
La forma ottagonale rispetta la simbologia dei battisteri: il numero otto rappresenta l’“ottavo giorno” della settimana, ossia il “nuovo giorno”, quello dell’eternità; ma tale numero indica anche la Pentecoste e il Battesimo. Comunque, poco sappiamo sulla destinazione originaria di tale chiesa, sappiamo invece della sua attuale dedicazione al Crocifisso.
La struttura presenta tre ingressi, seguendo la tipicità dei battisteri e della simbologia medievale. La porta principale, oggi murata, è rivolta a Ovest onde permettere di entrare rivolti ad oriente, verso il sole che sorge e che rappresenta Cristo. La porta rivolta a Sud, anch’essa murata, riporta una croce in marmo sull’architrave ed è munita ancora di scala d’accesso. La leggenda popolare racconta che queste due porte venivano continuamente abbattute dal vento e ai bambini dell’Ottocento le mamme raccontavano in una ninna-nanna che la soluzione fu quella di lasciare aperta solo quella “a la tramuntana”. Infatti, l’unica porta d’ingresso che oggi adempie tale funzione è quella rivolta a settentrione la cui architrave è sormontata da un bassorilievo che raffigura il lino della Veronica con l’immagine di Cristo.
Dopo la distruzione, a causa delle frane, della chiesa di San Nicolò e della maggior parte delle altre chiese di San Fratello, la Chiesa del Crocifisso, che ha resistito agli eventi naturali perché costruita sopra uno sperone di roccia, è da considerarsi un’opera importante sia per il paese sia per l’intera area dei Nebrodi e deve essere salvaguardata a tutti i costi, per il suo valore storico, artistico, architettonico ed etnologico.

Fonte: capodorlando.org















 


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